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La Tribuna di Treviso: Tagli alle cattedre

Scuole, levata di scudi dei sindacati

20/04/2007
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La Tribuna di Treviso

Aumentano gli studenti, diminuiscono i docenti: «Grave inadempienza»

Scuole, levata di scudi dei sindacati

Levata di scudi dei sindacati contro i tagli al personale previsti per il prossimo anno scolastico nelle scuole del Trevigiano. Il numero di alunni - in crescita - cozza infatti con quello degli insegnati, che rimane invece pressoché invariato. Saranno 598 gli studenti in più alle medie, addirittura 1.649 alle superiori (relativamente stabili, invece, alla scuola primaria). A fronte di questi dati, le cattedre diminuiranno però rispetto al 2006: tredici in meno alle medie, nove alle superiori. «Non si istituiscono poi le nuove cattedre necessarie per le 29 classi in più alle medie e per le 45 in più alle superiori - spiega Ermanno Rambaldi, rappresentante della Flc-Cgil - che si aggiungono ad altri interventi di razionalizzazione, che portano a una perdita secca di 138 cattedre alle medie e di 210 alle superiori». «A queste vanno aggiunte le 70 in meno alla scuola primaria», aggiunge Stefano Brunello, dello Snals. Oltre 400 in meno, insomma, rispetto alle 29 previste. Sulla questione pesa come un macigno l’innalzamento di 0,4 punti del rapporto medio di alunni per classe, previsto dalla Finanziaria del governo Prodi. «Questo - prosegue Rambaldi - ha determinato pesanti ricadute sugli organici delle scuole medie e superiori della provincia».

Durante il recente incontro di informativa sugli organici, tenutosi nella sede dell’Ufficio scolastico provinciale (ex provveditorato, ex Csa) di Treviso, i sindacati hanno chiesto, per sostenere la possibilità di un insegnamento qualificato, di non superare il numero massimo di alunni per classe. Richiesta alla quale si aggiunge quella di non perdere sezioni. «Anche se siamo consapevoli che il numero massimo di alunni crea difficoltà per l’insegnamento - aggiunge Rambaldi - ci faremo carico perché siano garantite le risorse per il tempo scuola effettivo di ogni istituto». L’Usp, a seguito dell’indagine effettuata nelle scuole della provincia, dichiara dal canto suo di aver rispettato il numero massimo di alunni, con l’istituzione di nuove classi. Resta però, pesante, il taglio. «La mancata istituzione di cattedre in organico di diritto - conclude Rambaldi - è grave: determina spostamenti di docenti di ruolo e danneggia i precari in attesa di essere assunti. Manterremo il nostro impegno come organizzazioni sindacali, coinvolgendo le segreterie nazionali per mettere in campo tutte le iniziative necessarie per recuperare i posti e garantire la copertura del tempo scuola»

(Giovanni De Faveri)


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