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La Stampa-Tutti i cambiamenti della nuova legge

Tutti i cambiamenti della nuova legge 13/3/2003 DOPO LUNGHE TRATTATIVE, ARRIVA LA RIFORMA: DUE ANNI DI TEMPO PER ATTUARLA ROMA La nuova scuola ha visto la luce ieri. Ci sono voluti ann...

13/03/2003
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La Stampa

Tutti i cambiamenti della nuova legge

13/3/2003

DOPO LUNGHE TRATTATIVE, ARRIVA LA RIFORMA: DUE ANNI DI TEMPO PER ATTUARLA

ROMA

La nuova scuola ha visto la luce ieri. Ci sono voluti anni di trattative, dagli Stati generali del dicembre 2001 fino al voto finale del Senato, ieri mattina, in terza lettura. Il corpo della riforma, per ora, è costituito da un agile articolato di sette punti che prevede delle coperture finanziarie solo per l'avvio della sperimentazione. In sostanza, la scuola che verrà è ancora tutta da costruire e spetterà al ministro Letizia Moratti attuare questo progetto attenendosi, beninteso, alla delega. I problemi aperti però non sono pochi. Il primo è di carattere politico: le opposizioni lamentano di non essere state minimamente ascolate nelle loro istanze presentate sottoforma di emendamenti e di ordini del giorno. Ieri mattina i senatori dell'Ulivo hanno fatto una conferenza stampa e hanno minacciato fuoco e fiamme: ricorsi alla Corte Costituzionale, mobilitazione di massa della scuola (che peraltro il 12 aprile dovrebbe conoscere una grande manifestazione nazionale di protesta), severa vigilanza sui testi dei decreti legislativi. Questi ultimi, peraltro, sono la prima incombenza che si presenterà al ministro Moratti. La delega prevede 24 mesi di tempo per attuare la riforma. Però, come Berlusconi stesso ha ammesso ieri in una conferenza stampa a palazzo Chigi, i soldi non ci sono "per ora". Certo, verranno trovati. Per intanto il ministro può emanare tutti i decreti che non prevedano un ulteriore impegno di spesa rispetto a quanto già previsto nel bilancio del ministero. Il problema è che il ministero, quest'anno, a causa dei trascinamenti del decreto tagliaspese del 2002, definito dal ministro Tremonti, reca un prosciugamento delle già esigue casse di circa il 14%. Dunque, è il caso di dire che per quest'anno non ci potranno essere grandi investimenti sulla scuola. Quanto all'anno venturo, non c'è dubbio che il governo vorrà mantenere i suoi impegni ed evitare che la riforma Moratti faccia la fine di quella di Berlinguer, naufragata prima di avere tutti i decreti applicativi in piena operatività.
Ciò nondimeno, per il 2004 dovrà vedersela con agguerriti concorrenti che puntano alle casse dello Stato: la riforma delle pensioni, quella degli ammortizzatori sociali, le grandi opere e, soprattutto, la riforma fiscale del ministro Tremonti. La scuola nuova, la prima veramente tale, ha detto Berlusconi, dopo 80 anni dalla riforma Gentile, ha comunque visto la luce e da settembre muoverà, timidamente, i suoi primi passi. Il ministro Moratti ha detto che nei prossimi giorni emanerà una circolare per riaprire le iscrizioni alle elementari, per avviare da subito "l'anticipo" a cinque anni e mezzo. Il passo successivo potrebbe essere l'introduzione della lingua straniera fin dalla prima elementare, ma anche questo avverrà in via sperimentale e su una platea limitata.

Raffaello Masci


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