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La Stampa-Scuola, sindacati contro la riforma

INCONTRO A ROMA PER LA SPERIMENTAZIONE ALLE MATERNE E ALLE ELEMENTARI Scuola, sindacati contro la riforma Il ministero: ci vuole pazienza, sarà uno strumento utile ROMA La sperimen...

07/09/2002
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La Stampa

INCONTRO A ROMA PER LA SPERIMENTAZIONE ALLE MATERNE E ALLE ELEMENTARI
Scuola, sindacati contro la riforma
Il ministero: ci vuole pazienza, sarà uno strumento utile

ROMA

La sperimentazione della riforma per la materna e le elementari dovrebbe partire in duecento scuole ma i dubbi su tempi e modalità restano, e gli interrogativi, anzi, sembrano moltiplicarsi. L'incontro di ieri tra il ministero e i sindacati è stato definito dai sindacalisti, all'unisono, come "deludente". Ma il ministero ribatte: ci vuole pazienza, questo sarà uno strumento utile per tutti, e poi saranno i singoli istituti a decidere come operare. Restano comunque insolute alcune questioni delicate: i criteri di scelta delle scuole, il maestro prevalente, la copertura finanziaria, i tempi di attuazione, le risorse di organico, la ricaduta contrattuale. Secondo i sindacati di categoria (Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda) non si sono avuti chiarimenti sui nodi fondamentali della sperimentazione sponsorizzata da Letizia Moratti. Ieri mattina il ministro non c'era, trattenuto a palazzo Chigi in vista del Consiglio dei ministri. La riunione coi sindacati è stata quindi seguita dal capo di gabinetto, Michele Dipace. Anche per il perdurare di questa fase di stallo, i Ds hanno accettato l'invito della Margherita per una giornata di mobilitazione sulla scuola. Le senatrici Maria Chiara Acciarini, capogruppo Ds nella commissione Istruzione, e Maria Grazia Pagano della presidenza del gruppo Ds-L'Ulivo hanno sottolineato che "dopo aver fallito nel tentativo di imporre dall'alto al mondo della scuola una riforma iniqua, ora il ministro Moratti sta cercando di operare il blitz della sperimentazione, in modo frettoloso, senza risorse finanziarie e senza alcuna preparazione. Un'improvvisazione che sta comportando gravi disagi a tutta l'organizzazione scolastica e che causerà una ripresa d'anno all'insegna dell'incertezza". Secondo il coordinatore nazionale della Gilda, Alessandro Ameli, quello di ieri "è stato un incontro particolarmente deludente: su tutte le questioni affrontate, sui problemi pratici della sperimentazione non ci sono state date risposte convincenti, molte questioni sono state eluse. Ci è stato detto che è una riforma piccola piccola e che non farà male a nessuno. Nessuna risposta nemmeno sulle risorse. I costi sono a carico delle scuole, quelle che avranno le risorse faranno la sperimentazione". Daniela Colturani, segretario della Cisl Scuola, contesta "l'opportunità di avviare questa sperimentazione nei tempi che conosciamo". Per Massimo Di Menna, segretario della Uil Scuola, una sperimentazione "decisa ad agosto per settembre rischia di essere più un sondaggio di opinioni che un serio esperimento". "A dir la verità non siamo nemmeno di fronte a una sperimentazione - aggiunge Enrico Panini, segretario della Cgil Scuola - ma a un'improvvisazione con adesioni spontanee sollecitate per tutto agosto, e con la concreta possibilità che la scuola dei bambini sia divisa tra i pochi in sezioni vivibili, e i tanti in sezioni con liste d'attesa per frequentare". Il segretario dello Snals, Fedele Ricciato, chiosa: "Se non ci saranno risposte puntuali e precise, non ci saranno nemmeno le condizioni di fattibilità della sperimentazione". E l'amministrazione pubblica come risponde a quest'ondata di cirtiche? Con calma, giudicando invece l'incontro "sdrammatizzante e costruttivo". Per il ministero sarà "una sperimentazione contenuta e con modalità molto flessibili, esaminate nell'ambito delle singole realtà". Dovrebbero infatti essere le scuole - anche in base alle disponibilità di organico e di risorse - a definire quali aspetti della riforma sperimentare. Così come dovrebbero essere le singole scuole a riaprire le iscrizioni. Il ministero sottolinea che la sperimentazione "è uno strumento utile a tutti, che servirà a dare indicazioni al parlamento e a verificare se siano necessari dei correttivi". E assicura che "la bozza del decreto è un testo aperto, vi è disponibilità a recepire le osservazioni sia dei sindacati che del Consiglio nazionale della pubblica istruzione che si riunirà il 10 settembre".


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