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La Stampa-Moratti: l'anno scolastico inizierà regolarmente

Moratti: l'anno scolastico inizierà regolarmente Inviato a RIMINI Nel Governo non esistono contrasti in materia di istruzione che non possono essere sanati. Le perplessità espresse d...

21/08/2002
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La Stampa

Moratti: l'anno scolastico inizierà regolarmente

Inviato a RIMINI

Nel Governo non esistono contrasti in materia di istruzione che non possono essere sanati. Le perplessità espresse dai centristi sulla sperimentazione, per esempio, sono "dubbi normali", opinioni legittime, e basta. Nulla, in definitiva da giustificare una resa dei conti. Quanto all'anno scolastico che si sta per avviare, la situazione è complessa, in quanto esistono vari problemi ancora aperti (la legge di riforma, il contratto dei docenti, l'incertezza sulle risorse, il contenzioso amministrativo con i precari) ma nessuno di questi suscita particolare preoccupazione. L'inizio delle lezioni sarà dunque regolare e senza particolari allarmi. Letizia Moratti, ministro dell'Istruzione, ha parlato ieri a Meeting di Rimini e, nella sostanza, ha voluto inviare questi due messaggi. Il primo squisitamente politico, che si inserisce nella disputa di questi giorni sull'ipotesi di rimpasto del Governo, e il secondo più orientato alle famiglie e al mondo della scuola.
SPERIMENTAZIONE. Partirà normalmente a settembre. Le scuole che hanno chiesto di aderirvi sono già "tantissime, più di quante ce ne aspettassimo". Si farà il conto la settimana prossima e si deciderà quali far partire (dopo aver sentito il parere del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione). "Apriremo - ha detto la Moratti - anche su questo un dialogo con le parti sociali".
CONTRATTO. E' in corso di rinnovo il contratto dei docenti. "Con i sindacati abbiamo già delineato i principi di base, dopo di che tutto è stato trasferito alla Funzione pubblica perché attivi l'A.r.a.n. (l'agenzia che si occupa dei contratti del pubblico impiego - n.d.r.) e quindi si proceda". La questione dunque, secondo la Moratti, non appartiene più alle sue competenze. Nessun cenno sui soldi che per questo rinnovo sono disponibili.
INVESTIMENTI. "Il Governo considera centrali la Scuola e l'Università" ha ricordato la Moratti. Non è chiaro però se i soldi ci siano. Il ministro ha ricordato l'impegno di Berlusconi per un investimento di 7-10 miliardi di euro entro la legislatura. Ha anche fatto riferimento alla riga che il Dpef dedica alla questione, ma non ha potuto specificare cifre. Su questo argomento c'è stata anche una polemica con il leader ciellino Giancarlo Cesana il quale aveva detto "che senza finanziamenti robusti questo sistema d'istruzione di Università è alla frutta".
SUPPLENTI. La Scuola potrebbe essere travolta da una quantità di ricorsi di supplenti, determinati da una sentenza del Tar dell'Umbria che contesta le modalità di stesura delle graduatorie. Il ministro Moratti ha minimizzato: "Ogni ricorso è un caso a se" che come tale deve essere esaminato.
PARITA'. La questione della libertà di scelta tra scuola statale e non statale era un punto centrale del programma della maggioranza. "L'agenda però non la faccio io, ma il Governo nella sua collegialità" ha spiegato la Moratti. Dunque ora bisognerà occuparsi della sperimentazione, della riforma, dell'adeguamento della riforma universitaria. La parità, per ora, può attendere. Che anche su questo un accordo si possa trovare con l'Udc è tema controverso. Luca Volontè, comunque, ieri era in prima fila ad ascoltare ed applaudire il ministro.
TRE PIU' DUE. Il ministro ha lungamente parlato dell'Università. La riforma Zecchino (quella della laurea breve di tre anni specialistica e di altri due) va bene - ha detto la Moratti - ma non è stata adeguatamente sperimentata prima di essere varata, e ora mostra alcune incongruenze. Per esempio occorrerà accorpare alcuni corsi di laurea e rivedere il sistema dei crediti.
BOLLINO ROSSO. Su 2800 corsi di laurea, il comitato di valutazione del servizio universitario, ha individuato 583 corsi che non hanno le caratteristiche minime per stare in piedi (poche strutture, nessun docente ordinario, spesso uno o due studenti appena). "Questi corsi non avranno più finanziamenti" ha sentenziato drasticamente il ministro Moratti.
TASSE. Non saranno aumentate le tasse universitarie. Ogni ateneo può chiedere ai suoi studenti - ha spiegato la Moratti - al massimo il 20% del proprio badget. Alcune università hanno sforato: dovranno restituire i soldi avuti in più sotto forma di sussidi per il diritto allo studio o borse. Lo Stato eroga circa 130 mila sussidi di studio, ne occorrerrebbero almeno 160 mila. Fintanto che questo gap non sarà sanato, niente aumenti delle tasse.
Raffaello Masci


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