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La Stampa-La vera riforma sono i tagli Tremonti

"La vera riforma sono i tagli Tremonti" Gianni Oliva: inevitabile peggiorare se mancano le risorse DOVE non decolla la riforma Moratti, è già decollata la riforma Tremonti". Per l...

06/06/2003
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La Stampa

"La vera riforma sono i tagli Tremonti"

Gianni Oliva: inevitabile peggiorare se mancano le risorse

DOVE non decolla la riforma Moratti, è già decollata la riforma Tremonti". Per l'assessore al Sistema Educativo della Provincia, Gianni Oliva, preside del liceo classico Alfieri, la scuola in questo momento è oggetto di troppe attenzioni.
Professore, due ministri in campo per "demolire", come dicono i docenti occupanti, la scuola italiana?
"La riforma 'di sistema' si va svuotando di contenuto. Rispetto al 'testo Bertagna', ciò di cui si discute oggi appare un proclama. Quelli che erano considerati i punti forti sono anche stati via via criticati, smontati. Persino da Confindustria. Ci si riduce a parlare dell'anticipo alle elementari. Quella realmente in atto è la riforma Tremonti, che passa attraverso la Finanziaria".
In concreto cosa significa?
"Tremonti colpisce tutto ciò che faceva la qualità della scuola: nelle elementari torinesi questo 'superfluo' erano le spese per l'attivazione sperimentale di inglese e informatica. La Moratti vuole introdurli per legge. Ma da quest'anno di fatto spariscono".
Dopo la 'cura Tremonti', come diventerà la scuola?
"Resterannno le 25 o 30 ore previste dal programma. Il rischio grosso di questa operazione, che aderisce in pieno allo spirito della riforma Moratti, è di far pagare all'utenza ciò che lo stato non garantisce più. In pratica, ci si creano scuole statali ricche e scuole statali povere. Un istituto con un'utenza economicamente forte, potrà far pagare tasse di iscrizione alte con cui attivare la seconda lingua, attrezzare laboratori, prendere supplenti, mentre nelle scuole 'povere' i ragazzi non avranno tutto questo. Si introducono elementi di privatizzazione nel sistema pubblico".
A Bussoleno una dirigente scolastica ha già chiesto un contributo ai genitori per attivare la lingua inglese...
"Siamo avviati verso l'esatto opposto di quanto ha cercato sempre di realizzare la scuola italiana: pari opportunità per tutti. ".
Viene usata la leva finanziaria per cambiare la natura della scuola?
"Sì: il ministro Moratti non ha abolito in prima persona il tempo pieno, fatto che avrebbe creato la rivoluzione: sono state ridimensionate le risorse per poterlo avere. Poi, si faranno ricadere sugli enti locali molte responsabilità: se lo stato toglie gli insegnanti nell'ora di mensa, costringe il comune - che dispone di risorse sempre più esigue - a mettere personale".
In questo quadro, le famiglie degli allievi disabili temono per il futuro scolastico dei loro figli...
"Infatti, le prospettive non sono buone. Per l'integrazione, un orgoglio della scuola italiana, non ci sono più risorse. Come Provincia intervenivamo con 250 mila euro di contributi alle scuole superiori. Li abbiamo ancora, ma l'anno prossimo non potremo più distribuirli perché interromperemmo il patto di stabilità che pone vincoli fortissimi alla spesa corrente: ci viene imposto di scegliere tra erogare contributi per l'integrazione dei disabili e pagare luce e riscaldamento. La Finanziaria considera superfluo ciò che va al di là dell'essenziale per tenere aperte le scuole".\


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