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La Stampa-L'Ulivo andrà in piazza contro la Moratti

PARTE L'ITER DELLA LEGGE DELEGA. L'OPPOSIZIONE: CI MOBILITEREMO NON APPENA APPRODERÀ IN SENATO Scuola, l'Ulivo andrà in piazza contro la Moratti Il ministro: sperimentazione flessibile, l...

18/09/2002
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La Stampa

PARTE L'ITER DELLA LEGGE DELEGA. L'OPPOSIZIONE: CI MOBILITEREMO NON APPENA APPRODERÀ IN SENATO
Scuola, l'Ulivo andrà in piazza contro la Moratti
Il ministro: sperimentazione flessibile, le 200 scuole comunicate entro il 21

ROMA

Una mobilitazione di massa, una manifestazione, un girotondo, non appena la legge delega sulla riforma della scuola approderà all'aula del Senato. L'ha annunciato il coordinamento dei senatori dell'Ulivo della Commissione Istruzione in una conferenza stampa, proprio un'ora prima che il ministro Moratti parlasse alla commissione medesima. Lo stesso capogruppo dei ds al Senato Gavino Angius lo ha ribadito: "Occorre collegare la battaglia alla piazza". La rottura dunque, tra i due schieramenti, appare insanabile e perfino la comunicazione diventa difficile. I senatori dell'Ulivo hanno presentato cinque "gravi riserve" sul testo della legge delega: dall'accusa di incostituzionalità fino a quella di tagliare fondi all'istruzione. Per tutta risposta il ministro ha detto di voler far parlare i fatti: "L'anno scolastico è iniziato speditamente anche quest'anno, con 85 mila supplenti già nominati e la sperimentazione pronta a partire in 200 scuole che entro il 21 verranno individuate, il decreto invece verrà firmato oggi stesso". L'arrivo in aula del ddl è "calendarizzato" per il 24, martedì prossimo, e per questo la maggioranza sosterrà il ministro a spada tratta, con sedute-fiume diurne e notturne. L'Ulivo ha replicato che la discussione deve essere ampia, e ci vorrà il tempo che ci vorrà. I Verdi ancora più duri, hanno annunciato che faranno ostruzionismo. La Casa delle Libertà ha controreplicato facendo balenare l'"ipotesi ghigliottina", cioè la spallata con cui il provvedimento sarà sottratto a queste strettoie a furor di voti di maggioranza. Umori pessimi. Atmosfera tesa fin dal mattino, quando i capigruppo dei partiti dell'Ulivo in Commissione Istruzione, coordinati dall'ex sottosegretaria Albertina Soliani, chiamano a raccolta i giornalisti e consegnano loro un documento con cinque "gravi osservazioni" alla politica scolastica della Moratti. La prima riguarda i diritti costituzionali, che a parere dell'Ulivo sono violati su più versanti: l'uguaglianza di opportunità di tutti i cittadini (art. 3), l'obbligo scolastico formativo e il diritto allo studio (art. 34), la libertà di insegnamento (art. 33), l'autonomia delle istituzioni scolastiche, la potestà di regioni e autonomie locali (art. 117). I parlamentari dell'opposizione si chiedono perché mai il ministro stipuli accordi con le regioni per non applicare la legge 9/99 sull'obbligo scolastico e formativo. Contestano poi la riduzione di risorse disponibili per la scuola. E ancora: perché la Moratti non ha assunto in ruolo i trentamila insegnanti come aveva promesso l'anno scorso? Perché vuole tagliare più di duemila scuole? Perché non ha bandito i concorsi per i dirigenti? Perché non investe sulla formazione e la professionalità dei docenti? Perché ha tagliato pesantemente i progetti delle scuole per gli alunni con handicap? Infine, la sperimentazione: perché - si chiedono i senatori dell'Ulivo - se la Moratti era intenzionata a farla ha atteso la fine di luglio per predisporla? Nella pausa pranzo, in attesa che il ministro arrivasse in Commissione, il suo staff diffonde la notizia che l'incontro con i sindacati sul decreto di sperimentazione (che uscirà oggi) è andato bene, che il ministro ha accolto le osservazioni ricevute così come aveva fatto in precedenza per quelle del Cnpi e dell'Ance, l'associazione dei Comuni. Insomma è tutto tranquillo, salvo che per gli "ulivisti". Alle 14,30 il ministro legge davanti alla Commissione un testo di dieci cartelle fitte fitte, tutto sulla sperimentazione. Le obiezioni sollevate da Albertina Soliani, Chiara Acciarini, Maria Rosaria Manieri, Mauro Betta e altri restano lì, affidate ad un fascicolo depositato sul suo tavolo. Forse risponderà stamattina - fa poi sapere - prima dell'incontro con Ciampi al Vittoriano per l'inaugurazione ufficiale dell'anno scolastico. I senatori della VII Commissione escono alla spicciolata. Si fermano a parlare con i cronisti: sulla scuola - è il senso - molte domande non si possono fare perché non è stato chiarita la questione delle questioni, quella dei soldi. Le risorse per la sperimentazione saranno attinte al fondo per l'autonomia (legge 440 del `97) ma per la riforma, i contratti, il miglioramento dell'offerta formativa e tutto il resto? Giuseppe Valditara, responsabile scuola di An rassicura: "I soldi ci saranno, è un nostro impegno". Il 27 la legge Finanziaria chiarirà questi dubbi. Intanto se gli "antimorattiani" si apprestano a scendere in piazza, il ministero si dispone a lanciare una megaispezione su diecimila docenti "comandati" ad altri incarichi. Compresi quelli sindacali.
Raffaello Masci


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