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La scuola in piazza a Roma-Intervista a Claudia Pratelli, segretaria dell'Unione degli Studenti

La scuola in piazza a Roma Manifestazione nazionale il 29/11. Intervista a Claudia Pratelli, segretaria dell'Un...

25/11/2003
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La scuola in piazza a Roma

Manifestazione nazionale il 29/11. Intervista a Claudia Pratelli, segretaria dell'Unione degli Studenti

- Quali sono le ragioni che vi porteranno in piazza a Roma il 29 novembre?

Da due anni, cioè dal grande corteo dei contro-stati generali, non c'era una manifestazione nazionale degli studenti.
Riteniamo che ce ne sia un gran bisogno, perché da quella data è stata approvata una legge di riforma, il disegno di legge delega della Moratti, che prevede per la scuola un vero sfacelo e noi siamo convinti che gli studenti debbano poter gridare con tutta la forza del caso tutta la loro contrarietà a quella legge.
Ma dentro alla manifestazione ci sono anche delle rivendicazioni specifiche.
In primo luogo noi scendiamo in piazza per riprenderci i nostri spazi nelle scuole: noi rivendichiamo la democrazia.
Negli ultimi mesi le nostre scuole hanno subito un'ondata repressiva. Non vogliamo più vedere perquisizioni, non vogliamo più telecamere nascoste, non vogliamo più vedere unità cinofile che entrano nelle classi. Non ci piacciono cose come la circolare inviata ad inizio anno a tutte le scuole d'Italia dal capo della Polizia De Gennaro con cui si invita a prevenire fermenti nel mondo studentesco.
Non accettiamo la logica per cui la repressione sia la risposta alla domanda di diritti di partecipazione di democrazia che viene dagli studenti nelle scuole.
Rivogliamo le nostre assemblee.
In questi mesi questo diritto è stato radicalmente messo in discussione, dal ministero, dai presidi, dai dirigenti scolastici regionali nelle scuole.
Noi rivendichiamo questi spazi messi in discussione. Vogliamo affermare con forza che discutere e confrontarsi è un pezzo del percorso formativo dello studente, e deve essere parte integrante dell'attività didattica.
Poi c'è la questione del diritto allo studio: non solo anche quest'anno lo Stato non investe sulla scuola pubblica ma avvia una serie di tagli e nel frattempo trova prima 30 milioni, poi altri 100 da destinare a chi frequenta le scuole private.
Tutto questo in un momento nel quale i costi della formazione salgono ed aumentano vertiginosamente: comprare i libri di testo, pagare i trasporti per recarsi dalla propria abitazione alla propria scuola, ha raggiunto delle cifre insostenibili da una famiglia media con un più di un figlioin età scolare.
Bene, in questa situazione nella quale il diritto allo studio è solo lettera morta -perché è soltanto presente nella nostra Costituzione ma non vive nella realtà- non investire soldi sulla scuola pubblica riteniamo che sia grave ed irresponsabile.

- Le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil hanno indetto una manifestazione nazionale in difesa della scuola pubblica , segno che il diritto al sapere sta assumendo sempre più centralità, però non sfilerete insieme&

Noi siamo contenti della manifestazione promossa a Roma da Cgil-Cisl-Uil per il pomeriggio del 29.
Il nostro corteo si svolgerà appositamente la mattina ma finirà esattamente nella piazza dove inizierà la manifestazione sindacale.
Questo per sottolineare l'unità del movimento in difesa della scuola pubblica, per ribadire la partecipazione a questioni di grande importanza sulle quali noi ci siamo spesi, vedi l'attacco ai diritti dei lavoratori, vedi la difesa del valore della pace di fronte ad uno scenario di guerra sempre più inquietante.
Però, di fronte a tutto questo è, stata lasciata colpevolmente lasciata in sordina la questione della scuola.
Noi riteniamo che sia venuto il momento non più rimandabile di ridare alla scuola la centralità che merita, riportare la voce degli studenti degli insegnanti della società civile tutta sul tema della scuola.
La manifestazione del 29, quella sindacale e quella nostra, debbano essere solamente un punto di partenza di un percorso ampio, vero e molto partecipato, che ponga al centro della società civile la questione dell'istruzione.
La scuola è una questione che misura il grado di civiltà di un paese, é quindi un tema che interessa ed investe tutti.

25 Novembre 2003


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