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La Provincia Pavese-Sarà l'anno scolastico più caotico

Sarà l'anno scolastico più caotico E' uscito il calendario, ma le incognite sono molte e pesanti Sperimentazioni in ritardo, poche risorse, sindacati in trincea ROMA. Comincerà in Piemonte l...

18/08/2002
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La Provincia Pavese

Sarà l'anno scolastico più caotico
E' uscito il calendario, ma le incognite sono molte e pesanti
Sperimentazioni in ritardo, poche risorse, sindacati in trincea

ROMA. Comincerà in Piemonte l'anno scolastico 2002-2003; i più fortunati saranno invece i ragazzi pugliesi (vedi tabella) che entreranno a scuola per ultimi. Quasi uguale per tutti è invece la data di conclusione dell'anno scolastico: il 7 giugno. I meno fortunati in questo sono gli studenti di Bolzano e provincia, costretti sui banchi fino al 16 giugno. Vacanze di Natale uguali per tutti, dal 23 dicembre al 4 gennaio, alcune Regioni fino alla Befana. Dal 17 al 22 aprile le vacanze pasquali.
A poche settimane dall'inizio delle lezioni, sul mondo della scuola pesano ancora numerose incognite. Ad esempio tanti bambini non conoscono la loro "sorte" scolastica: sono quelli che compiranno 3 e 6 anni di età entro il 28 febbraio 2003 e che potrebbero essere coinvolti nella sperimentazione della nuova legge sulla scuola voluta dal ministro Moratti. La riforma - che prevede la possibilità di iscriversi alle scuole dell'infanzia e alle elementari in anticipo rispetto alle regole attuali - è stata sostanzialmente bloccata e sarà sperimentata in un numero ridotto di scuole (circa 200 in tutta Italia, almeno una per provincia), ma non è ancora dato sapere quali. Per conoscere quali istituti anticiperanno la riforma, bisognerà in pratica aspettare fin quasi all'inizio delle lezioni.
Ma non sono solo le scuole elementari e dell'infanzia le uniche interessate all'anticipo della riforma: in alcune Regioni, grazie a protocolli di intesa con il ministero, si sperimenterà anche l'obbligo assolvibile nella formazione professionale per la secondaria superiore. Si tratta della possibilità di decidere se finire le scuole dell' obbligo sui banchi oppure al lavoro. Molte critiche sono state sollevate su questo aspetto della riforma. Lo Snals ha promosso un ricorso al Tar contro l'accordo tra il ministero e la Provincia di Trento, la Cgil ha impugnato l'accordo della Lombardia con il ministero.
Un autunno caldo si preannuncia anche sul fronte sindacale. Alunni, docenti e genitori si troveranno a fare i conti con una realtà in pieno fermento e non solo a causa della sperimentazione. Proteste da parte dei sindacati di categoria ci sono state anche all'inizio dell' estate per le mancate immissioni in ruolo. Critiche anche per la ristrettezza delle risorse finanziarie.
Insomma, l'apertura delle scuole porterà con sé molte incognite e anche malcontento: i sindacati di categoria hanno sottolineato più volte come vi siano tutte le premesse per un inizio di anno scolastico all'insegna della precarietà. Non sono perciò affatto esclusi scioperi e altre manifestaizoni di protesta. I Cobas hanno rilanciato il piano di lotta in difesa della scuola pubblica ed anche Cgil, Cisl Uil e Unicobas si sono detti pronti ad uno stato di agitazione generale che potrebbe bloccare il regolare inizio dell'anno scolastico.
Un altro appuntamento importante è previsto per settembre sul versante parlamentare. Riprenderà infatti anche l' iter del disegno di legge bloccato in commissione al Senato.


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