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La Nuova Sardegna-Scuole a un passo dal tracollo

ALLARME DI INSEGNANTI E COMUNI Scuole a un passo dal tracollo "I tagli della Finanziaria favoriscono le private" Stefano Ambu CAGLIARI. La finanziaria non finanzia e scuole e Comuni insorgono:...

25/10/2002
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Nuova Sardegna

ALLARME DI INSEGNANTI E COMUNI
Scuole a un passo dal tracollo
"I tagli della Finanziaria favoriscono le private"

Stefano Ambu

CAGLIARI. La finanziaria non finanzia e scuole e Comuni insorgono: senza soldi in cassa l'istruzione pubblica rischia di perdere colpi e qualità. E il privato si sta già scaldando ai bordi del campo: se le cose non cambiano la sostituzione è solo questione di pochi anni. Vietato mischiare politica scolastica ed economia: è il messaggio lanciato dalle insegnanti del Cidi, associazione nazionale di categoria, nel corso di un dibattito pubblico nell'aula magna del liceo psico pedagogico Eleonora D'Arborea. In trincea con i docenti, anche l'associazione nazionale dei Comuni italiani: con il taglio dei trasferimenti le amministrazioni locali non potranno più dare una mano alle scuole come una volta. "E' da un paio d'anni - protesta la presidente del Cidi Rosa Maria Maggio, insegnante all'Istituto tecnico Martini - che il Governo interviene nella scuola non per migliorare la qualità dell'istruzione, ma solo per risparmiare". Sotto accusa non solo la nuova finanziaria, ma anche la vecchia: "Prendiamo la riforma dell'esame di stato: la presenza dei soli commissari interni rende difficile, se non impossibile, una valutazione imparziale del candidato. Ma il peggio è che dietro il cambiamento non esiste una logica squisitamente tecnica. I veri motivi della riforma sono economici: lo Stato non voleva pagare le trasferte ai commissari". Ma è soprattutto sulla nuova finanziaria che si concentrano gli attacchi degli insegnanti in rivolta: "Il principio è più o meno identico: si vuole risparmiare, ma si rischia di trasformare gli insegnanti in tappabuchi. Il governo ha stabilito che, per evitare il ricorso a personale esterno, la scuola dovrà cercare soluzioni interne ad eventuali assenze. Questo che cosa vuol dire? Che i programmi studiati dagli insegnanti sulla base delle ore a disposizione possono saltare da un momento all'altro". Sotto accusa anche i tagli al personale Ata (ausiliari e assistenti) e la riforma scolastica nelle scuole elementari che punta dritto verso il ritorno del maestro unico. "Scelte didattiche superate - spiega Maggio - operate unicamente per risparmiare". Provare a chiedere aiuto ai comuni sarà quasi impossibile: "I tagli ai trasferimenti - spiega Linetta Serri, presidente dell'Anci - renderanno sempre più difficili tutte quelle collaborazioni tra scuola e amministrazione che avevano a che fare con le esigenze e le caratteristiche del territorio: progetti spesso molto interessanti.
A rischio sono anche tutti quei servizi di supporto erogati dal Comune: scuolabus, mense, attività di sostegno ai disabili, utilizzo delle aule in orario extrascolastico". Il rischio è che il privato finisca col diventare l'inevitabile salvatore della patria. "Senz'altro - spiega Serri - è una situazione che non fa bene alla scuola bubblica: l'Anci, anche a livello nazionale, ha stigmatizzato i tagli".