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La Nuova Sardegna-E' la solita mattinata da schiavi

È la solita mattinata da schiavi Vittime i prof convocati in provveditorato per le cattedre vacanti Mille insegnanti stipati nei corridoi Estenuante maratona Daniela Paba CAGLIARI. La mattanz...

01/08/2002
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Nuova Sardegna

È la solita mattinata da schiavi
Vittime i prof convocati in provveditorato per le cattedre vacanti
Mille insegnanti stipati nei corridoi Estenuante maratona

Daniela Paba

CAGLIARI. La mattanza degli insegnanti precari si ripete, puntuale, un anno dopo. A dimostrare che la storia non insegna nulla, il provveditorato ha convocato, tutt'insieme, più di mille insegnanti per completare gli organici dell'anno scolastico prossimo venturo. E tutti e mille sono arrivati alle otto del mattino armati di speranza e rassegnazione per un posto di lavoro da settembre a giugno, prezioso più che mai perché il ministro Moratti ha bloccato ancora per un anno l'immissione in ruolo. La flessibilità del precario è lì a disposizione dell'azienda scuola, alla bisogna. In più per dimostrare che non c'è limite al peggio sono stati aboliti i pochi servizi di accoglienza che l'anno scorso il provveditore aveva sbandierato come fiore all'occhiello: niente panini e niente baby parking.
Per fortuna molti insegnanti memori dell'accampamento 2001 sono arrivati armati di borse frigo con acqua, bibite e panini. L'anno scorso infatti era mancata anche l'acqua da bere e quella dei bagni, in quell'edificio verde e grigio isolato sulla strada statale per Elmas. E anche quest'anno, per polverizzare il record di presunta efficienza, gli impiegati hanno lavorato fino a tarda notte, facendo e sbagliando più volte le "utilizzazioni" che sono poi le cattedre da assegnare a tanti insegnanti di ruolo che hanno perso il posto perché ci sono sempre meno studenti, sempre meno bambini e sempre meno futuro. Si sono sovrapposte così utilizzazioni dei Pp (perdenti posto) e convocazioni di precari. Errori su errori, cattedre che mancano, ricorsi che si preparano. E prospetti dei posti disponibili sono apparsi solo a mezzogiorno. E se al mattino tutti sono rimasti lì, in cortile, a chiacchierare all'ombra del mastodonte sotto lo sguardo commiserevole degli impiegati dei piani alti, subito dopo c'è stata l'accelerazione, a tappe forzate: filosofia, diritto, economia, matematica.
C'è di tutto neonati con le mamme allatati nei corridoi, mamme con delega per un posto di sostegno che poi si rivela inesistente, mariti supporter col pranzo al sacco, inevitabili baruffe tra impiegati, guardiani e docenti ormai esasperati. Ma davvero è inevitabile tutto questo accanirsi per un pugno di cattedre? C'è chi dice no. "Esiste una circolare del segretario Zacaro - fa sapere Rosella Vacca dei Cobas - che dice che se i provveditorati non riescono a terminare le operazioni entro il 31 luglio, subentrano nell'assegnazione tre scuole pilota prima che siano gli stessi presidi a nominare dalle graduatorie di istituto. Qui questo passaggio non è stato mai fatto. Nelle scuole medie, inoltre - continua la sindacalista - risultano 80 cattedre di lettere su posto vacante. Perché non si sbloccano le immissioni in ruolo? Forse perché i fondi dell'istruzione sono finiti nelle operazioni in Afganistan".
"Dopo lo scandalo dell'anno scorso, pensavo di meritare un trattamento migliore" si lamenta Cinzia Sarais, 25a in graduatoria, quarant'anni tra concorsi e corsi abilitanti, dieci ore buttata lì, per uno "spezzone" di nove ore a Santadi come ultima chance. Stelio Sulis lo definisce come "l'effetto Tirrenia" disposto ad hoc per avvilire chi sognava di fare uno dei lavori più belli del mondo, il prof.


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