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La Nuova Ferrara-Siamo qui per difendere la scuola

"Siamo qui per difendere la scuola" Studenti in corteo tra proteste anti-Finanziaria e paura della guerra m.a. Gli studenti medi e universitari avevano più di una ragione per scendere in ...

19/10/2002
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Nuova Ferrara

"Siamo qui per difendere la scuola"
Studenti in corteo tra proteste anti-Finanziaria e paura della guerra

m.a.

Gli studenti medi e universitari avevano più di una ragione per scendere in piazza, sia per difendere il diritto allo studio e ad un servizio scolastico adeguato alle esigenze, sia per solidarietà ai manifestanti, ma anche per ribadire il valore della pace e dire no alla guerra. Motivazioni che hanno unito i giovani partecipanti, pur nella divisione fra gruppi e sigle, da Zic (Zero In Condotta) al Comitato Universitario per la Pace.
"Siamo qui per esprimere solidarietà ai lavoratori: lo saremo anche noi un domani - ha detto Jacopo Persanti dello scientifico di Codigoro - senza contare che la nuova riforma della scuola è tutta da rivedere". "Stanno togliendo sempre più diritti ai lavoratori - ha aggiunto Giuseppe Barillari, studente di Lettere e Filosofia - ma vogliamo protestare anche contro l'ingiustizia della guerra". Un altro studente di Lettere, Andrea Zerbini, ha ragionato sui tagli alle Regioni: "Una situazione che si ripercuoterà anche sui servizi scolastici, determinando un loro ulteriore abbassamento". A rincarare la dose è Federico Tsucalas, studente di Filosofia a Bologna, secondo il quale "Questa Finanziaria è ridicola: i tagli dei finanziamenti alla scuola servono a mascherare, ad ingannare, per far credere che il Governo riesca a diminuire le tasse". "La questione - sottolinea ancora Luigi Telloli, altro studente di Lettere e Filosofia - è che la manovra finanziaria risulta inaccettabile perchè istiga la gente a rubare, a dichiarare il falso: non è questo il modo migliore per affrontare i problemi. Servono soldi, è vero, ma ci siamo chiesti il prossimo anno cosa accadrà?".
La rappresentante del Comitato Universitario per la Pace, Sara Andreotti, ha infine sottolineato alcuni aspetti salienti: "È uno sciopero per reagire alle logiche di questo governo e a quelle della guerra. Il progetto di riforma della scuola non va bene, è scadente anche dal punto di vista culturale ed educativo, a scapito di chi lavora e studia nella scuola. Questa non è altro che una presa di coscienza, da parte di studenti e professori insieme".


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