FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3775369
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » La Nuova Ferrara-Classi vuote, ha aderito l'80 per cento

La Nuova Ferrara-Classi vuote, ha aderito l'80 per cento

protesta indetta dai sindacati confederali e dagli autonomi per il rinnovo del contratto e contro la riforma Moratti Classi vuote, ha aderito l'80 per cento Preoccupazioni per i docenti a causa dei ...

25/03/2003
Decrease text size Increase text size
Nuova Ferrara

protesta indetta dai sindacati confederali e dagli autonomi per il rinnovo del contratto e contro la riforma Moratti
Classi vuote, ha aderito l'80 per cento
Preoccupazioni per i docenti a causa dei fortissimi tagli previsti
LA SCUOLA IN SCIOPERO

Alessandra Mura

Silenzio in aula, ieri mattina, nelle scuole ferraresi. Insegnanti e personale tecnico amministrativo hanno incrociato le braccia per protestare contro il mancato rinnovo del contratto di lavoro (bloccato ormai da 15 mesi) e la minaccia di tagli al personale. Un contrasto che l'attualità ha reso ancora più intenso: l'approvazione della riforma Moratti ha arricchito il braccio di ferro di nuovi motivi, mentre l'inizio della guerra in Iraq ha colorato i cortei di ieri con le bandiere della pace.
Allo sciopero, proclamato in tutta italia da Cgil, Cisl e Uil, si sono uniti anche gli autonomi di Snals, Gilda e Cobas. Secondo le prime proiezioni delle organizzazioni sindacali, ancora parziali e calcolate secondo una campionatura di scuole, nel Ferrarese la risposta all'agitazione è stata attorno all'80 per cento.
La Cgil, che ieri aveva "testato" 14 istituti su 43, ha stimato una partecipazione media del 70%, con un 78% per le materne, 77% per le elementari, 73% per le medie di primo grado e 57% per le superiori. Quest'ultimo dato però, precisano da piazza Verdi, si riferisce a un campione di due soli istituti di secondo grado. "E che con comprende - sottolinea il segretario della Cgil scuola Sandro Succi - il liceo Ariosto di Ferrara, il polo scolastico di Portomaggiore e l'Isit di Cento, che ieri sono rimaste addirittura chiuse".
Dello stesso tenore le proiezioni della Cisl scuola, secondo cui l'adesione, dalle primarie fino alle superiori, oscilla dal 70 al 95%. "Abbiamo esaminato 20 istituti su 43. Per quel che riguarda le primarie, i dati che abbiamo a disposizione possono considerarsi già definitivi, visto che la campionatura sfiora la totalità delle direzioni didattiche. In questo caso l'adesione si è assestata all'80%, con punte del 100%, ad esempio, per il personale Ata del I Circolo di Ferrara". Per quel che riguarda le medie, la partecipazione risulta in linea con l'andamento generale, mentre per le superiori, è confermata la chiusura completa dei tre istituti Ariosto, Polo di Portomaggiore e Isit di Cento.
La protesta, in Emilia Romagna, si è riversata a Bologna, dove come in molte altre città italiane sono stati organizzati cortei con il coinvolgimento non solo di professori e Ata, ma anche di studenti. "La Cgil Ferrara ha partecipato con un pullman e diverse macchine - commenta ancora Succi - A Bologna eravano circa 15.000 mila, ed è stata una delle manifestazioni della scuola più massicce degli ultimi anni. Tutti i rappresentanti sindacali hanno preso la parola, ma sono rimasto colpitoi anche da un intervento, molto bello, di uno studente bolognese del "Righi", che ha ribadito l'importanza della cultura della pace". La Cisl, invece, ha raggiunto il capoluogo emiliano in treno, col supporto di alcune auto. "La guerra ha dato alla manifestazione un carattere in più - conferma Vendra - e non è stata la strumentalizzazione di uno sciopero quanto mai necessario per affrontare i problemi della scuola".
Oltre all'adeguamento salariale con il recupero dell'inflazione reale (i sindacati chiedono un aumento del 6,6% a cui il governo oppone il 5,6%), la protesta di ieri ha preso di mira la riforma Moratti e i tagli al personale, che gli ultimi orientamenti rendono quanto mai concreti. All'orizzonte, non solo classi più numerose (e, di conseguenza, accorpamenti), ma l'applicazione puntuale, da parte del ministero, delle disposizioni contenute nella legge Finanziaria sulla cattedra a 18 ore: "D'ora in poi - spiega Succi - ogni insegnante sarà tenuto a a coprire le 18 ore settimanali di lavoro previste dal contratto interamente con lezioni frontali. Prima il tempo era utilizzato secondo la costruzione del percorso didattico; faccio un esempio: un docente di lettere esauriva il programma con 15 ore settimanali, e le 3 in esubero restavano a disposizione anche delle supplenze. Con la saturazione delle cattedre, viceversa, i posti che prima erano vuoti spariranno, e si prevedono tagli fortissimi".
Dopo lo sciopero generale di ieri, la parola passa adesso al ministero del tesoro che, lamentano le organizzazioni sindacali, non ha certificato le risorse per l'adeguamento salariale. E fin da ora la scuola promette che, in mancanza della ripresa della trattativa, è pronta a scendere di nuovo in piazza.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL