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La Nazione-Facciamo i conti in tasca alla scuola del futuro

Facciamo i conti in tasca alla scuola del futuro Non esiste un problema di copertura finanziaria per la riforma della scuola. La riforma scolastica è legata a tre passaggi economici interdi...

01/04/2002
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La Nazione

Facciamo i conti in tasca alla scuola del futuro

Non esiste un problema di copertura finanziaria per la riforma della scuola. La riforma scolastica è legata a tre passaggi economici interdipendenti: il rinnovo contrattuale, le risorse stanziate nella Legge Finanziaria e quelle per realizzare la Legge Delega. Il rinnovo del contratto dei professori, scaduto il 31 dicembre 2001, che riguarda 873mila addetti, sta riaccendendo il dibattito su due fronti: in sede parlamentare e nel confronto con i sindacati confederali. Sia le organizzazioni sindacali, sia alcune aree della minoranza e maggioranza contrastano l'ipotesi del Ministro di separare il contratto dei docenti dal Pubblico Impiego, così come peraltro è già stato fatto per i Dirigenti Scolastici che hanno siglato, proprio il mese scorso, il primo contratto afferente all'area della Dirigenza Statale. La Legge Finanziaria ha stanziato le risorse destinate all'istruzione per il prossimo triennio. La fetta più consistente di euro sarà assorbita dal rinnovo dei contratti di tutto il pubblico impiego (1.240,48 milioni di euro). L'intesa siglata il 5 febbraio dai sindacati con il Governo sulla copertura finanziaria per questi rinnovi, scuola compresa, ha fatto rientrare lo sciopero già proclamato. Per gli insegnanti l'aumento medio sarà di 109 euro circa e a questa cifra vanno aggiunte le risorse stanziate per la scuola dalla Legge Finanziaria. E' stato incrementato il fondo per la valorizzazione del personale docente, diventato di 206 milioni e 582 mila euro per il 2002, di circa 310 milioni di euro per il 2003, e 726,65 milioni di euro per il 2004, destinati anche alla formazione dei docenti. Dal 2003 le risorse saranno vincolate anche al risparmio sull'organizzazione scolastica e sugli organici. Come stabilisce l'art 13 della Finanziaria, il numero degli insegnanti infatti è rapportato al numero degli alunni e delle specificità della scuola (compresi gli alunni con handicap), e i dirigenti scolastici saranno incentivati a operare per la scomparsa delle cattedre formate su spezzoni di orario, conferendo ore di straordinario. Così come sarà arricchito il fondo di quelle scuole dove gli insegnanti, saranno disponibili a sostituire i colleghi per brevi assenze, evitando così la nomina di supplenti. Risparmi anche per l'Esame di Stato, la cui commissione sarà composta da docenti della scuola e solo il Presidente sarà esterno. La Legge Delega della riforma scolastica approvata dal Governo il 14 marzo, e quindi successiva alla Legge Finanziaria, ha definito un investimento di circa 18 mila miliardi in lire, e le risorse dovranno anche essere reperite nei prossimi esercizi finanziari. La riforma della scuola tende ad abbassare il costo del lavoro, riducendo le spese per il personale, in 5 anni, dal 95% all'80 %. Alleggerendo i costi degli stipendi si possono dirottare risorse sulla didattica, sull'innovazione, accompagnando una visione nuova dei processi educativi e formativi che tende a coniugare partecipazione e responsabilità.
di Alessandra Servidori
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