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La lotteria del bonus ai prof

Tra incentivi a pioggia, premi ristretti e assegni variabili da 100 a 1.700 euro:Presidi in ordine sparso alle superiori.

11/01/2017
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Corriere della sera

Chi ha premiato meno della metà dei professori. Chi ha dato il bonus quasi a tutti. Chi ha assegnato la stessa cifra senza distinzioni e chi ha definito fasce diverse in base ai punteggi raggiunti, quindi alcuni in busta paga per il lor impegno speciale troveranno cento euro e altri anche 1.700. Così è andata nella scuole milanesi la lotteria del «bonus per il merito» introdotto con la riforma Renzi e subito contestato in tutto il Paese. L’ultimo caso al liceo Parini dove un gruppo di docenti esclusi ha scritto, dal preside al ministero, una lettera di protesta «perché premiare il 75% non fa emergere i meritevoli ma i pochi docenti che non hanno avuto il bonus».

Scontro acceso al classico di via Goito. Con il preside che chiede al provveditorato di avviare procedimenti disciplinari per i firmatari del documento. La risposta dall’Ufficio scolastico è arrivata ieri: i professori del Parini sono «liberi di manifestare il loro pensiero» senza essere sanzionati, è la valutazione comunicata dal provveditore Marco Bussetti: «Non sussistono i presupposti per alcun addebito disciplinare nei confronti dei docenti».

Al Parini si è discusso del caso anche ieri pomeriggio nel «collegio docenti», i professori con e senza bonus e il preside dell’istituto Giuseppe Soddu. E il confronto resta aperto, lì come in altri istituti. La discussione c’è stata per tutti sulle regole, sui criteri, sugli importi. E alla fine le scuole hanno fatto scelte diverse sul premio al merito, offerto per chi si è distinto su più fronti, dall’impegno con gli alunni disabili, ai progetti innovativi, al contributo nell’organizzazione. Anche se il presidente dell’associazione presidi, Agostino Miele, dice subito che «c’erano regole chiare e non doveva tradursi in un aumento a pioggia» e avevamo proposto una linea che in tanti istituti è stata adottata dai Comitati di valutazione, che avevano il compito di definire i criteri per l’assegnazione dei premi: «Noi al Gentileschi abbiamo dato il bonus al 33% dei docenti e tutti hanno ricevuto la stessa cifra».

Altri però hanno riconosciuto il merito a una larga maggioranza, così è andata all’Agnesi dove per arrivare a un accordo il comitato si è riunito dieci volte e alla fine il premio è andato all’80% dei docenti. «Bonus a 96 professori da noi, con importi diversi», dice il preside Giuseppe Vincolo. «E abbiamo riconosciuto più punti a chi garantisce continuità, almeno per i tre anni del piano di offerta formativa».

Mentre nei licei storici, dal Beccaria al Volta il bonus è andato soltanto a una parte dei docenti e ha pesato anche la valutazione degli studenti. «Il parere dei ragazzi ha inciso — dice il preside dello scientifico, Domenico Squillace —. E abbiamo premiato un docente su quattro». «Qui uno su due — spiega Michele Monopoli alla guida del classico di via Linneo —. E gli studenti hanno compilato un questionario di valutazione, ma in via sperimentale per quest’anno». E bonus a venticinque professori, uno su quattro, allo scientifico Vittorio Veneto dove in busta paga i migliori hanno trovato fino a 1.700 euro e il premio più leggero era di seicento. Al classico Berchet, dove i candidati erano 55 «il merito è stato riconosciuto a quattro su dieci», spiega Domenico Guglielmo. Selezione ancora più stretta al Varalli, dove il bonus lo troverà in busta paga il 23% dei docenti: «In tutto diciassette insegnanti che avranno riconoscimenti diversi in base al punteggio raggiunto», spiega la preside Federica Lautizi.

L’extra previsto per i migliori è arrivato a dicembre per alcuni e sarà nella busta paga di gennaio per altri.

Elisabetta Andreis Federica Cavadini