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La Libertà/PC: Agli insegnanti 140 euro in più al mese

L'intesa siglata dall'Aran e dai sindacati di categoria introduce novità sugli incentivi e sulla professionalità L'accordo sul rinnovo del contratto sottoposto a referendum

08/10/2007
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Libertà


ROMA - Busta paga più pesante per gli insegnanti: in media 140 euro in più al mese. Per i lavoratori Ata (ausiliari, tecnici, amministrativi) l'incremento è di 100 euro. Lo prevede l'intesa sul nuovo contratto raggiunta ieri mattina all'Aran e siglata dai sindacati di categoria Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola e Snals. Un contratto, che ora sarà sottoposto ad un referendum fra il milione 200mila lavoratori, e che, a regime, a partire dal 2008, costerà 2 miliardi e mezzo di euro. L'accordo introduce novità sugli incentivi. Gli insegnanti che svolgeranno attività didattiche aggiuntive riceveranno 35 euro l'ora mentre per i corsi di recupero estivi per gli studenti che devono riparare i debiti formativi si arriverà a 50 euro l'ora.
Il rinnovo di ieri (è ritenuto il più consistente all'interno del comparto del pubblico impiego) riguarda per il piano normativo il quadriennio 2006-2009 mentre per quello economico il biennio 2006-2007. Una volta firmato il contratto saranno liquidati ai lavoratori gli arretrati.
Dell'intesa si dicono soddisfatti i sindacati di categoria e il ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, che ha parlato di «un'inversione di tendenza» nella scuola e della «valorizzazione del fattore "p", la professionalità». Positivo anche il giudizio dei presidi per quanto riguarda i 50 euro l'ora di incentivo. «Ci sono tutte le carte in regola - ha detto il presidente Giorgio Rembado - per partire la prossima estate i corsi di recupero per sanare i debiti formativi». I Cobas criticano l'intesa e confermano lo sciopero generale del 9 novembre.
Altri incentivi per i docenti arriveranno dalle stesse scuole sulla base di risorse aggiuntive e dei risultati ottenuti sull'apprendimento (questo sarà oggetto di un accordo integrativo). Saranno poi rafforzati i rapporti con le famiglie e saranno più qualificati i percorsi per persone con disabilità o per le scuole in aree a rischio o in ospedale. A riguardo, un'ordinanza creerà una sorta di nuovo organico di cui faranno parte docenti motivati e che escluderà i meri punteggi. Si prevedono inoltre ulteriori finanziamenti nel prossimo quinquennio (da fondi europei) per attività destinata alla didattica, alla valutazione ed all'autovalutazione.
Un capitolo dell'intesa riguarda la previdenza integrativa si destinano risorse a favore del Tfr per favorire lo sviluppo della pensione integrativa. Il ministro Fioroni tiene a sottolineare poi che l'intesa «rilancia l'autonomia delle scuole, sburocratizza gli adempimenti, promuove la centralità del lavoro d'aula e della ricerca didattica ed educativa in classe rispetto ai progetti 'aggiuntivì. Uno strumento ulteriore per sostenere gli alunni che hanno bisogno di interventi personalizzati».
Per Enrico Panini (Flc-Cgil), due i punti di riferimento dell'accordo: sostenere la qualità della scuola statale e il lavoro dei docenti e del personale Ata. «Ora - afferma - chiediamo che su un contratto che ha messo in campo scelte di qualità confluiscano ulteriori risorse a sostegno di scelte importanti e che vanno nella giusta direzione». Francesco Scrima (Cisl-scuola), sottolineando che i risultati ottenuti sono coerenti con le richieste avanzate dai sindacati, chiede al governo maggiori investimenti di risorse umane e finanziarie.
Anche se questo è un buon contratto - sostiene Massimo Di Menna (Uil-scuola) - la scuola ha «il macigno della finanziaria che non prevede nulla per i prossimi due anni». Ecco perché il sindacalista conferma la mobilitazione nonché le procedure per lo sciopero.
Agnese Malatesta


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