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L'Istruzione non sia più commissariata dal Mef

di Mimmo Pantaleo segretario Flc-Cgil

07/05/2013
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ItaliaOggi

Occorre un radicale cambio di rotta rispetto alle scelte politiche degli ultimi anni in tutti i comparti della conoscenza. L'ex ministro Profumo ha continuato l'opera di demolizione dell'istruzione pubblica, inziata dalla Gelmini, nel nome dell'austerità e della riduzione del perimetro dell'intervento pubblico.

Ora bisogna ripartire dalla Costituzione per superare le enormi disuguaglianze e le iniquità che i tagli di questi anni hanno determinato nell'accesso al sapere e nelle condizioni di lavoro.

Al nuovo ministro chiediamo di esplicitare subito le linee sulle quali intende procedere. L'ambizione dovrebbe essere quella di dare una effettiva centralità ai temi della conoscenza e del lavoro, nel ricomporre culturalmente una società fortemente frantumata e nel garantire libertà vera ad ogni persona attraverso l'accesso al sapere. La prima condizione è ripristinare la democrazia nelle scuole e nelle università basata realmente sulla partecipazione dei lavoratori, degli studenti e delle famiglie superando i modelli autoritari e gerarchici imposti in questi anni. Per questa ragione, serve una larga consultazione nazionale che individui i terreni fondamentali di intervento per ridare valore sociale all'investimento in istruzione. Riteniamo che serva prima di tutto ridare effettiva autonomia alla funzione di governo del Miur sempre più residuale rispetto alle compatibilità finanziarie e dei controlli decisi unilaterlamente dal Mef. Nei primi cento giorni di governo rivendichiamo maggiori risorse da finalizzare all'edilizia scolastica, alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, alla valorizzazione dell'autonomia scolastica, all'aumento degli organici, al superamento del precariato, al rinnovo dei contratti nazionali e all'affermazione di un nuovo obbligo scolastico a 18 anni e l'apprendimento in tutto l'arco della vita. In più, la revisione del regolamento sulla valutazione del tutto inefficace e confuso perché troppo «Invalsi dipendente» e la canancellazione della odiosa norma sui docenti inidonei. Misureremo la volontà di cambiamento dagli atti concreti e dalle modalità con le quali si affronteranno le tantissime emergenze rimaste in sospeso per l'incapacità e la debolezza dimostrata dal Miur e da Profumo


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