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L'articolo 18, c'è l'accordo separato. Cofferati: "Sottoponetelo a referendum"

05.07.2002 L'articolo 18, c'è l'accordo separato. Cofferati: "Sottoponetelo a referendum" di red Accordo separato. Previsto, dato per scontato, ora è arrivato. Poco fa, a Palzzo Chigi Confindu...

05/07/2002
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05.07.2002
L'articolo 18, c'è l'accordo separato. Cofferati: "Sottoponetelo a referendum"
di red

Accordo separato. Previsto, dato per scontato, ora è arrivato. Poco fa, a Palzzo Chigi Confindustria, Cisl e Uil hanno messo le loro sigle sotto un'intesa. Che apre la strada alla cancellazione dell'articolo 18.

Cisl e Uil hanno firmato nonostante, anche nelle ultime ore, fossero emersi molti problemi. A cominciare da quelli fiscali. I sindacati - ed erano stati tutti e tre i sindacati - avevano giudicato troppo incerte e generiche le rassicurazioni che il ministro per l'Economia continuava a dare sull'avvio della riforma fiscale. Tanto più per i redditi medio bassi. Il testo firmato contiene esattamente gli stessi generici impegni. Nulla di più. Eccolo: Il governo si impegna a ricavare nell'ambito della prossima manovra finanziaria per il 2003 almeno 5,5 miliardi di euro da destinare ad un primo importante avvio di riforma della tassazione personale, concentrato sui
redditi compresi tra 0 e 25 mila euro. A Cisl e Uil tanto è bastato.

Le difficoltà della trattativa, nella nottata, erano sembrate talmente grandi che ad un certo punto avevano fatto dire a Berlusconi: "Se l'accordo se non si fa ora, lo si farà più in là". Invece, come detto, verso le 15, il governo, s'è presentato con un documento, corretto qui e là. Ed sono arrivate le firme previste. Non quella della Cgil.

C'è da dire comunque che neanche fra i firmatari c'è molto entusiasmo. Neanche dieci minuti dopo aver apposto la sigla, infatti, Billè - capo della Confcommercio - già diceva così: "La gravità della situazione ha fatto sì che per spirito di servizio sia sia
firmato. Certo, i 500 milioni di sgravi Irap non bastano".

Evidentemente, comunque, che la situazione stesse prendendo questa piega era ben chiaro ai dirigenti della Cgil. Tant'è che stamane, parlando a Foggia - al termine dello sciopero generale - Sergio Cofferati ha detto: "Credo che chi decide di firmare un accordo come quello che si sta profilando commetta un errore grave, anzi gravissimo: penso che un accordo di quella natura sia vantaggioso solo per il governo che occulta così le sue difficoltà nella costruzione del Dpef e per le imprese che acquistano vantaggi attraverso le forme molteplici di destrutturazione dei rapporti di lavoro".

Ma il leader della più grande confederazione, ha detto di più: "A Cisl e Uil chiedo di sottoporre l'intesa ad un confronto ampio nei posti di lavoro. Al quale, penso, dovrebbe seguire un voto dei lavoratori".


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