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L'arena-Meno insegnanti per i disabili

Allarme nella scuola . La Cgil ha reso noti dei dati preoccupanti: Verona è la realtà peggiore in Veneto Meno insegnanti per i disabili Il rapporto alunni-docenti di sostegno peggiora...

04/12/2002
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L'Arena

Allarme nella scuola . La Cgil ha reso noti dei dati preoccupanti: Verona è la realtà peggiore in Veneto
Meno insegnanti per i disabili
Il rapporto alunni-docenti di sostegno peggiora drammaticamente Governo e Regione vogliono tagli drastici e rendono "complici" le Asl
di Ferruccio Pinotti L' assist enza ai disabili nelle scuole veronesi è a rischio. E un patrimonio prezioso, quello della formazione dei ragazzi più bisognosi (vitale per il loro successivo inserimento nel mercato del lavoro), può andare perduto se le forze politiche locali non si mobiliteranno.
L'allarme è stato lanciato ieri dalla segreteria generale della Cgil e dalla Cgil Scuola, che in un incontro hanno evidenziato come le politiche regionali e nazionali stiano intaccando gli standard di sostegno ai portatori di handicap.
In coincidenza con la Giornata Europea del Disabile (si è tenuta l'altro ieri), la Cgil ha portato dei dati allarmanti. "Il governo sta tagliando drasticamente il numero degli insegnanti di sostegno, rendendo l'inserimento scolastico dei diversamente abili più difficile", ha esordito Roberto Fasoli, segretario generale della Cgil. "Bisogna reagire prontamente, senza un'adeguata formazione scolastica i disabili sono condannati a restare senza lavoro".
Efrem Bigon, segretario di Cgil Scuola, ha tracciato un lucido quadro del problema: "Fino ad alcuni anni fa i disabili non arrivavano a frequentare le superiori. Ora gli alunni con handicap iscritti a scuole di vario ordine e grado, a Verona e provincia, sono 2079 su una popolazione scolastica di 92.685 (ovvero il 2,24%). La loro crescita è stata del 5,63% nell'anno scolastico 2002-2003, rispetto al precedente. Il dato dell'incremento è senz'altro positivo: significa infatti che le Asl certificano la presenza di alunni bisognosi di insegnanti di sostegno".
La politica si muove però in direzione opposta.
"Purtroppo non aumenta il numero degli insegnanti di sostegno: se prima il rapporto era di 1 a 1 (un insegnante per un alunno disabile) ora il rapporto si sta avvicinando a 1 a 3. Questo significa che l'assistenza via via peggiora", prosegue Bigon.
Questa situazione è frutto di una scelta precisa: "Il direttore scolastico per il Veneto Enzo Martinelli e il sottosegretario all'istruzione Valentina Aprea (una delle più strette collaboratrici di Letizia Moratti, ndr ) hanno lanciato alle Asl il messaggio di non certificare troppi portatori di handicap. E nella prima bozza della Finanziaria si indicava l'obiettivo di avere 2000 insegnanti di sostegno in meno".
È evidente che, se questo è l'andazzo, per gli studenti disabili e per le loro famiglie si apre un periodo molto difficile.
"Verona ha già il peggior rapporto tra numero di alunni ed insegnanti rispetto al resto del Veneto. Siamo ad una soglia di 11,13 ragazzi per insegnante rispetto ai 9,5 dell'obiettivo nazionale. Anche per l'handicap, il rapporto tra studenti disabili e insegnanti di sostegno è il peggiore nella regione. In passato le classi con un handicappato non avevano più di 20 alunni, ora arrivano a 25 e i portatori di handicap per classe sono due, o addirittura tre. Questo vuol dire far calare drasticamente la qualità del servizio, spingere i disabili fuori dal sistema", spiega il segretario di Cgil Scuola.
I tagli progressivi disegnano uno scenario inquietante: "Se a livello regionale e nazionale non si inverte la rotta, si profila il pericolo di tornare alle classi differenziate, quelle in cui sono relegati i portatori di handicap e gli alunni meno brillanti. Non vorrei che uno pseudo-efficientismo ci spingesse verso una brutta deriva. Il Veneto ha una tradizione da salvaguardare", prosegue Bigon.
Roberto Fasoli sottolinea: "Il risparmio ottenuto tagliando i posti per gli insegnanti di sostegno è un controsenso, un assurdo. Un disabile ben formato può lavorare, produrre, essere inserito nella società. Un disabile abbandonato ed emarginato è solo un costo, oltre che un problema umano drammatico".
Per questo la Cgil, in vista del 2003, Anno Europeo del Disabile, annuncia un progetto: "Daremo vita a un Ufficio Disabili nel quale offriremo assistenza ai portatori di handicap e alle loro famiglie, cercando di aiutarli a inserirsi nel mondo del lavoro. Opereremo in collegamento con l'Ufficio per l'impiego e con le associazioni imprenditoriali".
Un dato comunque emerge in modo netto: il mondo politico, istituzionale, culturale scaligero deve dire un fermo "no" al processo di deterioramento dell'assistenza agli studenti handicappati. È una battaglia di civiltà importante, alla quale tutti dobbiamo sentirci chiamati.
© Copyright 2002, Athesis Editrice S.p.A. - Tutti i diritti riservati - [Credits]


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