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ItaliaOggi-La carica dei 15 mila lascia scoperti i vuoti in organico

Pronto il decreto di ripartizione delle assunzioni La carica dei 15 mila lascia scoperti i vuoti in organico Le assunzioni della Moratti lasciano sguarniti gli organici. Le 15 mila immissioni in r...

18/05/2004
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ItaliaOggi

Pronto il decreto di ripartizione delle assunzioni
La carica dei 15 mila lascia scoperti i vuoti in organico

Le assunzioni della Moratti lasciano sguarniti gli organici. Le 15 mila immissioni in ruolo, che diventeranno operative nel giro di pochi giorni, non serviranno a controbilanciare neanche i pensionamenti, che, nel periodo compreso tra l'anno scolastico 2002/2003 e il 2004/2005, ammontano a circa 90 mila unità. Pienamente centrato, dunque, l'obiettivo di ridurre il personale, imposto sin dal suo insediamento dal ministro dell'economia, Giulio Tremonti. Il ministero dell'istruzione presenterà domani ai sindacati il decreto che suddivide i 15 mila contratti a livello provinciale. Le tabelle di ripartizione, che ItaliaOggi è in grado di anticipare, assegnano agli insegnanti 12.417 contratti a tempo indeterminato che, spalmati sul territorio, daranno a poco più di un precario per scuola l'ambita stabilizzazione. I contratti, che avranno efficacia giuridica ed economia a decorrere dal prossimo settembre, dovrebbero essere sottoscritti entro fine luglio.

Erano tre anni che il mondo della scuola attendeva una nuova tornata di assunzioni, ed è prevedibile che, viste le disponibilità, monterà ancora una volta l'onda di protesta. Le cattedre numericamente vuote lo scorso anno resteranno tali anche per il prossimo. Sorte analoga per il personale ausiliario, tecnico amministrativo. E così non scemerà il ricorso ai precari, con circa 180 mila contratti di supplenza, tra insegnanti e Ata.

Lo stesso ministero di viale Trastevere, nel ripartire i contratti per i docenti, denuncia una disponibilità di posti vuoti negli organici di quasi 60 mila unità. A questi vanno aggiunte le vacanze che si realizzeranno in corso d'opera, quelle dovute ai distacchi e ad altre fattispecie che portano gli insegnanti a impegnarsi lontano dalle cattedre.

IL TURNOVER E I TAGLI

Negli ultimi due anni sono state circa 50 mila le cessazioni dal servizio per raggiunti limiti d'età e per dimissioni volontarie. A queste si aggiungono le oltre 16 mila cessazioni dal servizio per motivi diversi, dall'inabilità alla decadenza. Insomma, sono usciti dal mondo della scuola oltre 66 mila persone, tra insegnanti e ausiliari, tecnici e amministrativi. Per il prossimo anno si stimano 20 mila pensionamenti e 4/5 mila cessazioni per altre cause.

L'amministrazione scolastica si trova così a fare i conti con un flusso in uscita, in tre anni, di 90 mila dipendenti.
Sull'altro versante, sono state ridimensionate anche le piante organiche. Misure come la riduzione dell'organico funzionale e la riconduzione dell'orario settimanale di tutte le cattedre a 18 ore, previste dalla Finanziaria 2004, hanno consentito di alleggerire la scuola di quasi 20 mila cattedre.

LE Divisioni

Le tabelle messe a punto dal ministero prevedono 1.644 contratti per la scuola dell'infanzia, a fronte di una disponibilità di 8.823 posti, su un organico di quasi 80 mila unità. Per la scuola primaria sono 2.787 le assunzioni, ma sono quasi 15 mila i posti vuoti.

Situazione quasi analoga alle medie, dove arriveranno 2.993 nuovi assunti a fronte di un buco di oltre 16 mila posti.

Il fabbisogno più alto lo hanno registrato le scuole superiori, alle quali vanno 3.670 contratti a tempo indeterminato, quasi un quinto delle necessità. Ai docenti di sostegno per l'handicap, invece, e stato assegnato un contingente di circa 1.300 assunzioni.

Milano, Roma e Napoli in testa alla classifica delle città con più contratti.
La suddivisione territoriale e tra gradi di scuole è ovviamente suscettibile di modifiche fino al momento della firma del decreto.

Ma è un'eventualità poco probabile anche perché il ministero finora si è dimostrato poco disponibile a discutere dei criteri di assegnazione con i sindacati. E' invece probabile che, nell'ambito del contingente assegnato a ogni regione, i direttori scolastici regionali decidano compensazioni tra una provincia e un'altra, ipotesi prevista dal decreto legge sulle graduatorie con lo scopo di adattare i numeri alle esigenze locali.

di Alessandra Ricciardi"


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