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ItaliaOggi: Gelmini, il sì a 3 mila ricercatori

La ministra sfodera il decreto legge per fare le assunzioni sfumate al predecessore Mussi

17/05/2008
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ItaliaOggi

Per entrare nelle università rispolverati i vecchi concorsi

Era tutto pronto. C'era il ministero dell'economia che aveva dato il via libera, la Finanziaria che stanziava i fondi necessari, mancava solo il regolamento che disciplinasse le regole dei concorsi. O meglio, il regolamento era stato pure fatto, ma si era incagliato presso la Corte dei conti, che lo aveva bloccato per illegittimità. E così oggi, a distanza di due anni dalla legge finanziaria che consentiva l'operazione, la prima del governo Prodi, il nuovo ministro all'istruzione, università e ricerca, Mariastella Gelmini, si accinge a fare quelle assunzioni di ricercatori universitari che erano sfumate tra le mani del suo predecessore, Fabio Mussi. E lo farà attraverso un decreto legge, che i vertici del dicastero stanno preparando e che potrebbe ricevere il battesimo già nel corso del primo consiglio dei ministri napoletano della prossima settimana. La Gelmini, appena insediatasi al dicastero di viale Trastevere, ha focalizzato l'attenzione su due dossier urgenti: sul fronte scuola, quello che riguarda i corsi di recupero delle insufficienze per gli studenti elle superiori. Si tratta in media di 2-3 debiti per il 42% degli studenti, ovvero un milione di ragazzi, che se non recuperano entro l'estate saranno bocciati. Il problema è che, rilevano fonti sindacali, circa la metà delle scuole non sarebbe riuscita a tenere le lezioni di riparazione obbligatorie. Niente lezioni, niente recupero. E da più parti è stata sollevata la richiesta di una sanatoria dei debiti per l'anno in corso.
Il secondo fronte di intervento riguarda invece l'università. La legge n. 296 del 2006 aveva avviato un piano straordinario per il reclutamento di ricercatori universitari e di enti di ricerca per il triennio 2007-09. Con uno stanziamento rispettivamente ad anno di 20 milioni di euro, 40 milioni di euro e 80 milioni di euro per il solo settore universitario. Complessivamente dovevano servire a far entrare in ruolo 3.150 ricercatori, 1.050 ad anno. Ma la procedura per il 2008 si è arenata sul regolamento voluto da Mussi a disciplina dei concorsi. Regole nuove, che avrebbero dovuto eliminare i rischi dei baronati, ricorrendo per esempio a un doppio grado di esame e a valutatori autonomi. Ma la Corte dei conti ha bocciato il regolamento perché non conforme ai principi della Costituzione che vogliono che sulle assunzioni si agisca per legge e non per atto ministeriale. A suggerire alla Gelmini la via di uscita è stato il responsabile scuola e università di Alleanza nazionale, il senatore Giuseppe Valditara. Che ha messo in luce in particolare il rischio del non fare niente, ovvero di perdere pure i fondi già autorizzati che sarebbero tornati al Tesoro. E così il decreto legge rispolvera i vecchi concorsi per l'accesso.

Ragionamento analogo, per il pacchetto università, il dicastero della Gelmini lo sta conducendo anche sul fronte dell'Anvur, l'agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e di ricerca. Altra creatura di Mussi che non è mai definitivamente decollata. In attesa che sia pienamente operativa, il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario resta in carica nella sua attuale composizione. E ne riassorbe, assieme ad altri enti, i fondi relativi. Una disposizione transitoria che potrebbe però durare fino al 31 maggio 2009. Un anno pieno per la Gelmini che avrà così tempo per rimettere mano anche a questo filone della riforma mussiana.