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ItaliaOggi: Chiudere o no, dipende dai Km

Materna salva: pochi alunni ma è a più di 5 mila metri dall'altra La proposta del governo a regioni e comuni per accorpare le piccole scuole e risparmiare 86 milioni

09/06/2009
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

Sarà il caso di munirsi di un buon contachilometri. E di un buon orologio. Perché l'unica ancora di salvezza per evitare la chiusura di un plesso scolastico con pochi alunni-rispetto ai nuovi parametri fissati dal regolamento sulla rete scolastica- e che non ricada in un comune montano o di piccola isola è quella appunto dei Km di distanza e dei minuti di percorrenza. E più precisamente, la sede non chiude se il plesso più vicino a cui essere accorpata dista: per le materne, più di 5 Km da percorre in più di 15 minuti; per la primaria, più di 5 Km o 10 Km da coprire rispettivamente in più di 15 minuti o 30 minuti; per la secondaria di primo grado, invece valgono i 10 chilometri, da fare in più di 30 minuti; per le superiori, i 30 km, da coprire questa volta in più di 45 minuti. In caso contrario, se dunque si è sotto i parametri indicati, le popolazioni locali possono dire addio alla loro sede scolastica. A prevederlo è la bozza di accordo che -secondo quanto risulta a ItaliaOggi- il governo ha presentato al tavolo di regioni, province e comuni in vista dell'intesa sui criteri per il dimensionamento della rete scolastica. L'intesa dovrà esser raggiunta entro il prossimo 15 giugno, almeno questo prevede l'accordo raggiunto in sede di conferenza unificata, avrà effetti dall'anno scolastico 2010/2011 e dovrà fruttare un risparmio di spesa di 86 milioni di euro. Una fetta di quei risparmi che la manovra finanziaria estiva (decreto legge 112/2008) di Giulio Tremonti concretizzava con una riduzione complessiva dei dipendenti di circa 130 mila posti in tre anni. La moratoria di un anno sul dimensionamento delle sedi scolastiche, concessa a novembre alle regioni, non pare aver modificato l'impostazione originaria del governo: in linea generale, una scuola manterrà l'autonomia- e dunque il suo apparato dirigenziale e finanziario- se ha una popolazione compresa tra i 500 e i 900 alunni. Nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree geografiche con etnie linguistiche, gli indici possono essere ridotti fino a 300 alunni. Per quanto riguarda i punti di erogazione del servizio, si prevede che i plessi di scuola dell'infanzia devono avere al loro attivo almeno 30 bambini, 50 per la scuola elementare e media. Per le superiori, la regola generale vuole che ci sia almeno un corso quinquennale. Questa ultima novità, precisa la bozza, è rinviata di un altro anno, al 2011/2012. Ed ecco che a un certo punto nel testo spunta la deroga chilometrica: l'applicazione dei criteri numerici scatta solo se c'è un altro plesso utilizzabile, con aule che rispettano le norme in materia di edilizia, nel raggio di un tot numero di Km, a seconda del grado di scuola. Una deroga che dovrebbe garantire un minimo di flessibilità e per la quale probabilmente si rinvierà, per la sua applicazione, a disposizioni successive.


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