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Italia Oggi-Firmata la piattaforma per il prossimo contratto.

Firmata la piattaforma per il prossimo contratto. I sindacati rilanciano sulla carriera Pagina a cura di Alessandra Ricciardi Sì dei sindacati alla carriera per i docenti. Il prossimo contr...

19/06/2002
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ItaliaOggi

Firmata la piattaforma per il prossimo contratto.
I sindacati rilanciano sulla carriera

Pagina a cura di Alessandra Ricciardi
Sì dei sindacati alla carriera per i docenti. Il prossimo contratto della scuola dovrà prevedere meccanismi di avanzamento economico legati al maggiore o migliore impegno degli insegnanti. E le risorse finanziarie necessarie, quei 10 miliardi di euro per rilanciare la scuola, promessi dal governo Berlusconi. Il via libera però è condizionato: gli incentivi dovranno riguardare solo gli insegnanti che lavorano con gli studenti e non quelli che sono impegnati in altre attività, sempre scolastiche ma non di docenza in senso stretto.
È quanto chiedono al governo, e in particolare ai ministri dell'istruzione, Letizia Moratti, e dell'economia, Giulio Tremonti, Cgil, Cisl e Uil scuola, che la scorsa settimana hanno raggiunto l'accordo sulla piattaforma rivendicativa in vista dell'imminente rinnovo contrattuale.
Dopo l'insuccesso del concorsone Berlinguer, che puntava su una sorta di esame interno per valutare il rendimento degli insegnanti e attribuire incentivi legati al merito, e le proteste di piazza della categoria, che costarono la poltrona all'allora ministro dell'istruzione, ora sono i sindacati a tornare all'attacco sull'incentivazione del merito.
La carriera è ormai per tutti l'unica strada per ridare smalto alla professione recuperando le differenze salariali che separano i docenti italiani dai colleghi europei. Ma sulle modalità, almeno per il momento, le sigle sindacali non si sbilanciano. Perché il superamento del meccanismo dei gradoni (aumenti legati esclusivamente all'anzianità di servizio) impone un meccanismo di verifica e questo creerà inevitabilmente qualche malumore in una categoria abituata a convivere con l'appiattimento verso il basso. Per evitare che la voce dei docenti si faccia sentire dopo, dalla piazza, a cose già fatte e da disfare, i sindacati confederali avvieranno a settembre una consultazione generale proprio per definire una proposta precisa. Un punto, però, è chiaro e su questo i sindacati hanno subito fissato dei paletti: il percorso di carriera dovrà fare salva la dimensione didattica dell'attività. No dunque a ruoli spuri degli insegnanti che al di là della denominazione finiscono per svolgere altre attività di coordinamento o di gestione.
'Deve essere perseguito l'obiettivo del pieno riconoscimento, in termini economici e nell'ottica dell'equiparazione alle retribuzioni europee, della complessità del profilo e delle prestazioni', scrivono i sindacati, 'anche in riferimento alle innovazioni in atto, perché la retribuzione degli insegnanti in Italia non è ancora adeguata'. La progressione economica per gradoni va confermata, si legge nel documento, ma al tempo stesso va riconosciuta la professionalità dei singoli. Il punto di svolta è rappresentato dalle risorse. Non solo quelle necessarie a garantire a regime un aumento dello stipendio del 5,6% annuo, ma anche i 19 mila miliardi di vecchie lire che il governo Berlusconi aveva promesso e che ora i sindacati chiedono siano inseriti nel prossimo Documento di programmazione economica e finanziaria. Il finanziamento dovrebbe essere articolato in cinque anni, a partire dal 2003. Ma sul piano gravano ombre, quelle dei buchi nei bilanci pubblici e di un'economia nazionale che non decolla secondo le aspettative, tali da costringere Tremonti, se non a una manovra correttiva, sicuramente a stringere ulteriormente la cinghia della spesa pubblica. I sindacati pretendono invece certezze sulle risorse, senza le quali non è possibile, dicono, programmare una riforma globale della scuola.
Tra le richieste per gli insegnanti, anche la defiscalizzazione delle spese connesse all'esercizio della professione, i buoni pasto per chi protrae il servizio e sostegni ad hoc per chi lavora in scuole difficili.
Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre che in sede contrattuale siano risolti anche i problemi legati al passaggio del personale ausiliario, tecnico e amministrativo dagli enti locali allo stato, con il pieno riconoscimento dell'anzianità pregressa.
'Si apre una stagione contrattuale nella quale chiediamo una forte valorizzazione dei lavoratori della scuola pubblica e il mantenimento degli impegni assunti dal governo', ha detto il segretario generale della Cgil scuola, Enrico Panini. Nei prossimi giorni, ha continuato il segretario della Cisl scuola, Daniela Colturani, l'accordo dei confederali sarà presentato al ministero dell'istruzione e all'Aran per 'l'immediata emanazione dell'atto di indirizzo e l'apertura del tavolo contrattuale. Il prossimo Dpef costituirà il banco di prova per verificare la tenuta degli impegni del governo per la scuola'.
Secondo Massimo Di Menna, leader della Uil scuola, 'non solo è positiva la definizione di una piattaforma frutto di tante assemblee e incontri, ma è anche da valorizzare la decisione presa congiuntamente dai sindacati. Dimostra che quando si entra nel merito dei problemi e su temi che riguardano la tutela dei lavoratori è possibile raggiungere soluzioni condivise. I lavoratori', ha detto Di Menna, 'hanno bisogno di un sindacato confederale forte, con idee chiare e proposte percorribili, impegnato nell'azione unitaria'.


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