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Il Tirreno-Tanti soldi alla scuola privata e briciole per quella pubblica

L'INTERVENTO Tanti soldi alla scuola privata e briciole per quella pubblica Un'elargizione mod...

06/09/2003
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Il Tirreno

L'INTERVENTO
Tanti soldi alla scuola privata e briciole per quella pubblica


Un'elargizione modesta che umilia la scuola pubblica e trascura i molteplici e irrisolti problemi che, anche quest'estate, hanno preoccupato migliaia di insegnanti e di famiglie. Molti i temi importanti che richiederebbero interventi adeguati: il sostegno all'handicap, il precariato, l'edilizia scolastica, la messa in sicurezza degli edifici, l'informatizzazione, le lingue, i buoni libro. Per tutte queste questioni un'unica risposta ripetuta dal ministro Moratti e dal governo: "Non abbiamo risorse". In questo modo si caricano le Regioni e gli enti locali di grandi responsabilità senza alcun sostegno economico.
L'ultimo provvedimento, il contributo statale deciso con il decreto Moratti-Tremonti ad integrazione delle rette per l'iscrizione alle scuole private, suscita uno spontaneo moto di indignazione in tutti coloro che debbono mettere mano al portafogli per assicurare ai figli l'istruzione obbligatoria.
Infatti non si capisce perché, ad esempio, si devono pagare salatamente i libri per la scuola media pubblica che è obbligatoria (i buoni libro previsti non riguardano certo le comuni famiglie), ed i cui oneri dovrebbero totalmente gravare sullo Stato, quando invece si reperiscono contestualmente risorse destinate "erga omnes", a pioggia, verso opzioni elitarie o quantomeno facoltative.
Tale misura sgomenta ancor più, solo se si affianca alla contestuale "cesoia" governativa che si è abbattuta sul sostegno scolastico, oppure alla deplorevole inerzia sul sistema del precariato. Mi chiedo come mai si riescano a reperire soldi solo quando c'è un tornaconto politico. Già, perché le risorse trovate avrebbero dovuto essere destinate a colmare lacune e servizi che la legge impone allo Stato come dovuti e obbligatori. Queste sono, ancorché disattese, le vere priorità, al punto che il provvedimento emanato dal governo offre ampi margini di discutibilità sotto il profilo della legittimità costituzionale. Prima impegniamoci a rendere effettivamente gratuito quello che è obbligatorio e pubblico, poi permettiamoci il lusso di guardare oltre, specialmente in questi tempi di gravi ristrettezze economiche per le famiglie!
Il decreto Moratti-Tremonti non può non essere considerato eticamente scorretto anche da parte di quei cattolici che hanno da tempo assimilato la lezione della laicità della politica e delle istituzioni. Oltre al danno che reca a tutta la collettività, sottraendole risorse che le appartengono a vantaggio di pochi, con, di più, un chiaro messaggio di ulteriore disincentivo e dequalificazione della scuola statale, questo grave atto rappresenta una beffa, uno "specchietto per le allodole" anche per i fautori della parità scolastica che non tarderanno ad accorgersene, qualora non l'avessero già capito.
Non si può tacere di fronte ad un simile affronto al buon senso e alla dignità di tante normalissime famiglie, la stragrande maggioranza, che faticano ad arrivare in fondo al mese, e vorrebbero tanto vedersi assegnare, giustamente, il loro "bonus" scolastico per far fronte, almeno in parte, alle spese per la scuola statale dell'obbligo.
On. Raffaella Mariani (Ulivo)


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