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Il Tirreno-Soldi alle scuole private e niente a quelle pubbliche

Ds polemici con il governo: "Trattamenti diversi" "Soldi alle scuole private e niente a quelle pubbliche" ...

12/09/2003
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Il Tirreno

Ds polemici con il governo: "Trattamenti diversi"
"Soldi alle scuole private e niente a quelle pubbliche"


LIVORNO. "Novanta milioni di euro in tre anni alle scuole private per un bonus scuola nazionale, è così che questo governo intende il federalismo dal momento che la competenza di diritto allo studio è delle regioni da molto tempo". Così scrivono in un comunicato la federazione Ds e l'Unione comunale delle stesso partito. "Inoltre"", scrivono ancora i Ds, "tale bonus si accumulerà con quelli che già erogano alcuen regioni (in Lombardia le famiglie che mandano i figli alle scuole non pubbliche ricevano fino a 1.100 euro l'anno). Questo priviliegio al 7% delle famiglie italiane, dato senza limiti di reddito, lo chiamano equità e invece aumenta le discriminazioni derivanti dalla diversa possibilità di accesso ai mezzi economici e culturali. Tutto ciò avviene senza nessuna verifica, da parte del ministero, sul funzionamento (programmi e criteri di accesso) delle scuole private e in aperta violazione del dettato costituzionale".
"Contemporaneamente", polemizzano ancora i diessini, "diminuiscono le risorse per la scuola pubblica, la scuola di tutti perché frequentata dal 93% degli studenti. I genitori di questi studenti vedano aumentare i costi dei libri di testo, le tasse scolastiche rivalutate dalla maggior parte degli istituti perché questi ultimi si vedono ridurre i contributi dallo stato. Per quanto riguarda l'edilizia scolastica, avendo il ministero chiuso i condoni della borsa dal 2001 non avendo rifinanziato la legge Masini, c'è una grossa difficoltà da parte degli enti locali a trovare i finanziamenti per le ristritturazioni e la messa in sicurezza dei vari edifici scolastici. Si scopre sempre di più che il progetto Moratti è quello della dequalificazione della scuola pubblica: tagli previste dalle finanziarie alla scuola, alle università, alla ricerca, al numero dei docenti (in particoalre quelli di sostegno ai portatori di handicap), riduzione del tempo scuola, abbassamento dell'obbligo scolastico. In Toscana è in aumento il numero degli iscritti ai vari ordini di scuola ed è in diminuzione il numero dei docenti specialmente nelle superiori. Nessuna riforma viene attuata, persino il tanto sbandierato inglese e informatica in prima elementare per tutti, di fatto interesserà solo le scuole che autonomamente (procurandosi impianto satellitare e computer) lo possono speriemntare; anzi alcune scuole che fino all'anno scorso facevano informatica o progetti speciali legati all'informatica quest'anno per riduzione dei docenti non li potranno più fare, resta la possibilità di fare tutto a pagamento".


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