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Il Tirreno-Sarà un inizio in pieno caos

Per le graduatorie degli insegnanti ricorso del Ministero al consiglio di Stato contro la decisione del Tar del Lazio Scuola: sarà un inizio in pieno caos Per libri, quaderni e gadgets aumenti dal ...

23/08/2002
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Il Tirreno

Per le graduatorie degli insegnanti ricorso del Ministero al consiglio di Stato contro la decisione del Tar del Lazio
Scuola: sarà un inizio in pieno caos
Per libri, quaderni e gadgets aumenti dal 10 al 15 per cento

ROMA. Comincia come al solito nel caos la scuola. A pochi giorni dall'entrata in aula degli studenti anche in Toscana è prevdibile che non mancheranno i problemi. Forse non come quelli della Sicilia dove l'anno scolastico comincerà con due settimane di ritardo: il 30 settembre anziché il 15. Anche in Molise, seppure tra molte polemiche, si cercherà di mantenere l'impegno preso per il 18 settembre e l'ingresso tra i banchi di scuola dovrebbe essere regolare anche in Sardegna e nel Lazio. Il giorno dopo la sentenza con cui il Tar del Lazio ha bocciato i criteri adottati dal Ministero dell'Istruzione per preparare le graduatorie dei supplenti, si cominciano a fare i conti delle regioni che non verranno travolte dalla necessità di dover rifare tutte le assegnazioni dei professori. E mentre il verde Paolo Cento chiede al ministro Letizia Moratti di riferire in Parlamento sul caos che rischia di piombare sulle scuole italiane, ieri sera il Ministero ha reso nota l'intenzione di voler far ricorso al Consiglio di stato e di proseguire nel frattempo con le vecchie graduatorie. Intanto aumentano le preoccupazioni tra presidi, insegnanti, genitori e studenti su quanto potrebbe accadere. E non solo a causa delle graduatorie. "E' chiaro che la sentenza del Tar del Lazio rappresenta un ulteriore elemento di difficoltà che va ad aggiungersi ad altri motivi di preoccupazione come il mancato esaurimento delle nomine entro il 31 luglio, gli organici incompleti, l'inizio della sperimentazione della riforma", dice ad esempio Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi. Una preoccupazione condivisa anche dal segretario generale della Cgil-Scuola Enrico Panini. "Ogni ora che passa prima di dare attuazione alla sentenza del Tar - dice - rischia di compromettere il regolare avvio dell'inizio dell'anno". Tra gli impegni assunti dal governo, e in particolare dal ministro Moratti, c'era quello che garantire la nomina di tutti gli insegnanti entro il 1° settembre. Impegno assunto senza fare i conti con la possibilità che i Tar avrebbero accolto i ricorsi presentati in massa dai precari, come puntualmente avvenuto, costringendo adesso Ministero e Regioni a un superlavoro per riscrivere tutte le graduatorie. Ma cosa accadrà da qui all'inizio di settembre? Prova a spiegarlo Armando Catalano, responsabile Cgil per la dirigenza scolastica: "I docenti nominati - dice - dovranno essere licenziati e poi riassunti in base a graduatorie diverse, che significa che non necessariamente i nomi dei nuovi assunti corrisponderanno ai vecchi. A rifare le graduatorie dovranno essere sia i centri dei servizi amministrativi delle direzioni regionali (gli ex Provveditorati agli studi) sia le scuole polo. Ma in ogni caso, per noi presidi, significa non avere nessuna certezza di personale all'inizio dell'anno". Una bocciatura il ministro Moratti la riceve anche dal Cidi, il Coordinamento genitori democratici: "Se l'anno scolastico inizierà con i docenti già nominati - dice Angela Nava, portavoce del Coordinamento - potremmo essere costretti a un cambio fra qualche mese, a scuola ampiamente avviata e sarebbe un vero dramma". Come se non bastasse le indagini sui costi di cancelleria, gadgets e libri confermano che la scuola sta veramente diventando d'oro, Ormai a ridosso dell'inizio delle lezioni, a pochi giorni dal solito pellegrinaggio di genitori e studenti fra quaderni, astucci, penne e zaini, il Codacons ha effettuato una indagine specifica per verificare gli aumenti dei prezzi. Aumenti che ci sono e sono notevoli per tutti gli articoli, e in particolare per i quaderni, il bene più colpito dai rincari: il prezzo medio passa dalle vecchie 3.000 lire a 2 euro (3.872 lire) con un aumento del 29%. Per gli astucci, il prezzo dipende da qualità e caratteristiche e va da un minimo di 7 euro ad un massimo di 15, con aumenti medi del 15% rispetto al 2001. Costosissimi gli zaini: il prezzo va da un minimo di 50 euro ad un massimo di 150 per le marche più in voga e i modelli di ultima generazione, con un aumento medio fra il 10 e il 14%. Per quanto riguarda i diari, se lo scorso anno si spendevano in media 23.000 lire per acquistarne uno, quest'anno sara' necessario sborsare almeno 13 euro (26.172 lire) con un aumento del 10%; alcuni modelli però possono arrivare a costare oltre i 20 euro, poco meno cioè di 40.000 lire. L'indagine del Codacons si è allargata poi alle griffe preferite dai ragazzi: in pole position "Saranno famosi", mentre esce dalla hit parade il marchio Lunapop. Resistono nella top ten Pokemon e Dragon Ball per i maschi e Barbie per le femmine. Tornando agli aumenti, quelli dei libri di testo appaiono più contenuti, intorno al 3-4%, comunque superiori al tasso di inflazione rilevato dall'Istat.


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