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Il Tempo-Scuola, il sindacato chiede risorse

Scuola, il sindacato chiede risorse Parte all'Aran la trattativa per il rinnovo del contratto di 850 mila docenti CHIAREZZA sugli investimenti da destinare alla scuola, anche per realizzare gli...

09/10/2002
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Il Tempo

Scuola, il sindacato chiede risorse
Parte all'Aran la trattativa per il rinnovo del contratto di 850 mila docenti
CHIAREZZA sugli investimenti da destinare alla scuola, anche per realizzare gli adeguamenti degli stipendi degli insegnanti alle medie europee. È questa la richiesta dei sindacati all'apertura delle trattative per il rinnovo del contratto della scuola, prevista per oggi all'Aran (l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni).
Il contratto riguarderà il quadriennio 2002-2005 e il primo biennio economico 2002-2003, e interessa circa 850.000 docenti e 260.000 non docenti. Un avvio di trattativa che cade a pochi giorni dagli scioperi generali del 14 e del 18 ottobre proclamati dai sindacati contro la politica scolastica del governo e la Finanziaria 2003 e su cui pesa, appunto, il nodo degli investimenti per il settore.
"La trattativa parte - ha affermato il segretario generale della Cgil Scuola Enrico Panini - grazie alle pressioni dei sindacati e riguarda il rinnovo contrattuale di 1 milione di persone. Vogliamo un contratto che porti le retribuzioni dei docenti in Europa e che migliori le condizioni di lavoro nelle scuole dell'autonomia". Resta però il giudizio negativo del leader sindacale: "Sul versante risorse, la Finanziaria 2003 è inadeguata, così come è inadeguato sul versante dei contenuti l'atto di indirizzo emanato dal governo". Anche per il segretario generale della Cisl Scuola Daniela Colturani, l'avvio delle trattative "dopo un anno di empasse è il primo risultato della proclamazione dello sciopero. Verificheremo poi l'effettiva volontà di andare avanti, dal momento che l'avvio della trattativa di per sè vuol dire poco; tutto sta a vedere se e quante risorse ci sono per la scuola". La richiesta, ha aggiunto, è che "venga tutelato il potere d'acquisto dei salari, che ci siano segnali concreti rispetto all'adeguamento degli stipendi alle medie Ue e, soprattutto, che venga fatta chiarezza dal governo circa l'annunciato piano pluriennale di investimenti". Per il leader della Uil Scuola Massimo Di Menna, l'obiettivo deve essere quello di "chiudere al più presto il nuovo contratto, per fare in modo che gli insegnanti possano contare su aumenti già entro l'anno, ma per questo - ha osservato - abbiamo bisogno di risposte certe dal governo sulle risorse che verranno messe a disposizione; in questo senso sarà molto importante lo sciopero del 14 ottobre: che fine hanno fatto - si chiede Di Menna - i 15-19.000 miliardi di vecchie lire annunciati per il piano pluriennale di investimenti?".
Oggi dovrebbe comunque essere un primo incontro interlocutorio e le trattative dovrebbero riprendere con tutte probabilità dopo gli scioperi della categoria. Quanto all'atto di indirizzo trasmesso dalla Funzione pubblica all'Aran, ricordano i sindacati, "prevede un'apertura verso il percorso di carriera dei docenti".
Punto dolente restano le risorse finanziarie: sono previsti, sottolineano le organizzazioni, "800 milioni di euro nel 2003, dei quali circa 300 da verificare sulla base dei risparmi effettivi, e 310 milioni per il 2002 per la valorizzazione professionale". Ma nel concreto, di quanto potrebbe diventare più pesante la busta paga degli insegnanti con il nuovo contratto? In base ai calcoli della rivista specializzata Tuttoscuola, l'incremento medio potrebbe concretizzarsi in circa 1.000 euro lordi l'anno.


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