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Il Tempo-PER 140 mila ragazzi delle scuole romane, ma anche per quelli del resto d'Italia, il tempo pieno è a rischio.

PER 140 mila ragazzi delle scuole romane, ma anche per quelli del resto d'Italia, il tempo pieno è a rischio. Almeno questo è il parere dell'assessore capitolino alla scuola, Maria Coscia...

30/11/2003
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Il Tempo

PER 140 mila ragazzi delle scuole romane, ma anche per quelli del resto d'Italia, il tempo pieno è a rischio.
Almeno questo è il parere dell'assessore capitolino alla scuola, Maria Coscia, e del Consiglio comunale di Roma, che lunedì si riunirà in seduta straordinaria proprio per discutere della questione.
"Nonostante il ministro Moratti assicuri che il tempo pieno sarà garantito - spiega l'assessore Coscia - le nostre preoccupazioni sono fondate. Il decreto legislativo di attuazione della riforma scolastica approvata in primavera, attualmente in discussione in Conferenza Stato-Regioni-Enti locali, non è chiaro: la copertura finanziaria non viene definita, nè viene specificata la questione del personale. L'unica cosa certa è la garanzia del tempo minimo di 875 ore annue, cioè quelle della mattina. Per questo l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani ha presentato una serie di emendamenti".
L'obiettivo è garantire che il tempo aggiuntivo scelto dalle famiglie, cioè quello pomeridiano, sia parte integrante dei diritti-doveri dell'offerta formativa pubblica e che quindi la scuola continui a mettere a disposizione l'organico docente e non; assicurando, così come avviene ora, che il momento del pranzo rientri nel percorso educativo prevedendo la presenza degli insegnanti.
La questione non è da poco visto che soltanto a Roma riguarda circa 140 mila tra ragazzi e bambini - 38 mila della materna statale, 90 mila delle elementari, 15 mila delle medie - e le loro rispettive famiglie. Anche perché, spiega Donatella Poselli, presidente dell'Unione Italiana Genitori, "la scuola èl' unica struttura che finora ha saputo rispondere alle esigenze delle famiglie, in particolare delle donne".
"A nostro avviso - commenta Adriana Spera di Rifondazione, presidente della commissione Scuola del Comune di Roma - è bene che il Consiglio comunale rifletta e si esprima su questo tema". "È necessario che le riforme approvate, quella della scuola inclusa, abbiano la copertura finanziaria per garantire i diritti delle famiglie", ricorda Sergio Marchi di An. "Stiamo difendendo un modello educativo-didattico che garantisce pari opportunità ai ragazzi", aggiunge il Ds Dino Gasparri. "Investiamo - spiega Luigi Vittorio Berliri della Margherita - sui nostri bambini, cioè sulla cultura, elemento fondamentale di un paese che vuole crescere".

sabato 29 novembre 2003


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