FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3795189
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Il Riformista-Cari amici, sfruttate il dialogo con il ministro per salvare i giovani dall'idoneità aperta

Il Riformista-Cari amici, sfruttate il dialogo con il ministro per salvare i giovani dall'idoneità aperta

UNIVERSITÀ 2. APPELLO AI FIRMATARI DI ALESSANDRO FIGÀ TALAMANCA Cari amici, sfruttate il dialogo con il ministro per salvare i giovani dall'idoneità aperta Vorrei rivolgere un appello...

12/04/2005
Decrease text size Increase text size
Il Riformista

UNIVERSITÀ 2. APPELLO AI FIRMATARI DI ALESSANDRO FIGÀ TALAMANCA
Cari amici, sfruttate il dialogo con il ministro per salvare i giovani dall'idoneità aperta

Vorrei rivolgere un appello ai professori "stanchi di dire no" che hanno sottoscritto l'appello per l'università, pubblicato da il Riformista.
Mi rivolgo a loro perché, a giudicare da quelli che conosco personalmente, credo di condividerne le motivazioni generali. Mi rivolgo anche a loro, perché, forti del credito acquisito attraverso la loro posizione a favore del dialogo e contro i "no" pronunciati a priori, penso che possano trovare l'ascolto che io non troverei presso il ministro.
Il mio appello è perché tra i tanti sì, pronuncino un bel no contro il progetto delineato dal ministro Moratti nell'intervista al Corriere del 12 marzo scorso. Per carità, questo non significa prendere posizione contro il ministro, che probabilmente ancora non si rende conto delle conseguenze del progetto da lei enunciato, ma messo a punto in Parlamento. Significa invece liberarla dalle pastoie in cui l'hanno imprigionata i suoi cattivi consiglieri, facendole intraprendere la strada dei negoziati e delle concessioni, come se il bene dell'università e del paese dipendesse dagli interessi di questa o quella categoria di dipendenti pubblici.
Ecco che cosa ha proposto e promesso il ministro nell'intervista al Corriere, confermandolo nella conversazione con il Riformista di sabato scorso: "& Nel ddl è prevista una idoneità nazionale aperta. Chi la otterrà potrà occupare i posti che si libereranno nei prossimi dieci anni, cioè 32mila, tra pensionamenti e uscite: un turnover che creerà grandi opportunità, inclusi i più giovani".
In pratica sarebbe indetta una tornata per giudicare chi è "idoneo" al mestiere di professore universitario. Il numero di idonei in ciascun settore sarebbe illimitato. Il giudizio, sarebbe emesso da commissioni composte da professori competenti per le diverse discipline. Secondo il messaggio del Ministro, gli idonei potranno occupare 32mila posti di professore universitario. Questo annuncio ha due conseguenze. Prima di tutto le domande presentate saranno molto più di 32mila. Del resto tra ricercatori, titolari di assegno di ricerca, e professori a contratto per insegnamenti ufficiali, ci sono oltre 50mila probabili aspiranti al ruolo di professore. La seconda conseguenza è che per timore che tutti i posti vadano alle facoltà o discipline concorrenti, le commissioni faranno più idonei possibile, giustificati dal fatto che l'idoneità non basta per diventare professore (ci vuole anche, infatti, la chiamata di una facoltà).
A questo punto avremo diverse decine di migliaia di idonei. Chi tra loro sarà chiamato? E con quale ordine di precedenza? La risposta è facile: tutto sarà determinato dai vincoli di bilancio. Infatti per l'intera operazione le sedi universitarie potranno usare solo il finanziamento ordinario. La strategia più prudente, in realtà l'unica possibile, sarà quindi quella di dare la precedenza a chi "costa zero", e poi a chi costa meno, cioè agli idonei, già in servizio come ricercatori, che hanno, in virtù della loro anzianità, uno stipendio uguale o poco distante da quello dei professori. Molte meno possibilità di promozione avranno i ricercatori più giovani. Saranno comunque esclusi tutti gli esterni al sistema, con buona pace delle opportunità per i più giovani di cui ha parlato il ministro.
È vero che il ministro non sarà direttamente responsabile né dei giudizi delle commissioni, né delle chiamate da parte delle sedi. Ma è normale che le commissioni, formate da cultori di alcune discipline, si preoccupino della sopravvivenza delle discipline di loro competenza. È addirittura giusto che le sedi universitarie si preoccupino di pareggiare i bilanci. È il ministro, invece, che ha il compito di governare il sistema con limitazioni che costringano le commissioni a scelte di merito comparativo, e con incentivi finanziari che agevolino la mobilità dei docenti e l'apertura all'esterno nel reclutamento.
Tuttavia non tutto è perduto. Il ministro, secondo quanto ha dichiarato a il Riformista, è pronto al dialogo con i firmatari dell'appello. Essi possono approfittarne per salvarla da un errore catastrofico, dicendo tra i tanti sì un solo chiarissimo no.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL