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Il Quotidiano: Scuola, si prepara la protesta

A Lamezia in vista dello sciopero di lunedì i sindacati rivendicano: «Contratto entro giugno»

11/04/2007
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Preoccupa anche la situazione calabrese: tagli in vista

di PASQUALE ROPPA

Lamezia Terme - Cgil, Cisl e Uil confermano lo sciopero generale della scuola del 16 aprile, nonostante la disponibilità del governo a chiudere l'accordo con i confederali forse già oggi. E nella vertenza generale si inserisce con forza una vertenza tutta calabrese con le sue specificità. E' quanto hanno sostenuto i segretari generali regionali del comparto scuola, in una conferenza stampa, tenutasi ieri mattina a Lamezia. Il segretario della Cgil, Nino Zumpo, non nasconde i risultati positivi sanciti con il protocollo d'intesa sottoscritto con il governo il 6 di aprile. Fa notare che ci sono state le risorse per il rinnovo contrattuale, risorse specifiche per il contratto scuola e soprattutto i tempi di emanazione degli atti di indirizzo.
Ma, pur di fronte a questi risultati positivi lo sciopero viene confermato. "Perché - spiega Zumpo - vogliamo che il contratto si chiuda entro giugno, prima che si chiudano le scuole, perché dobbiamo discutere con i lavoratori i contenuti della piattaforma ed avere il mandato contrattuale a chiudere la trattativa". Il tutto mentre il governo per i contratti ha già ufficializzato le cifre aggiuntive riservate al comparto scuola così ripartite: per il personale Ata 96, 3 milioni di euro nel 2007, comprensivi anche degli anni precedenti, e 34 milioni di euro dal 1 gennaio 2008; per i docenti 210 milioni di euro a partire dal primo gennaio 2008. Da parte della triplice si insiste con forza perché il governo prenda coscienza del fatto che la scuola forma la società e quindi c'è bisogno di investire in questo settore. "Investimenti e non tagli". E poi si rimarca la necessità di concordare con il governo processi di riforma e azioni amministrative da inserire nel prossimo Dpef.
Le tre sigle sindacali denunciano, poi, la particolare situazione calabrese invocando una migliore qualità della offerta formativa e dice no ai tagli di unità lavorative. "Siamo decisi a mobilitarci - dice Zumpo - se non ci sarà un ripensamento. Siamo contrari ai tagli di organici proposti di 660 unità che riguarda solo la docenza e poi ci potrebbero essere ulteriori tagli agli Ata, agli amministrativi tecnici ausiliari e questo si ripercuoterebbe negativamente sull'offerta formativa dei ragazzi, soprattutto quelli che studiano nelle zone interne e montane".
Un appello anche alla Regione Calabria perché investa nel settore scuola, lo lancia Ennio Guzzo, segretario della Cisl: "la società si può cambiare se si cambia la scuola", commenta. E pone la questione della legge regionale sul diritto allo studio approvata nel 1985. "E' ormai superata. Va rivisitata, adeguata alle nuove esigenze, al processo riformatore in atto". Gli fa eco Giuseppe Marino della Uil che rileva lo scarso o inesistente rapporto con le amministrazioni locali "Non viene garantito il servizio, questo diritto allo studio che è dovuto ai ragazzi. Mancano pulmini, manca il tempo pieno, non vengono garantite le mense e il più delle volte l'edilizia scolastica è inesistente o fatiscente". E sulle defaillance calabresi i rappresentanti dei confederali ricordano che il sistema scolastico calabrese non ha un rapporto con il sistema produttivo . Viene rimarcata la congiunzione tra diritto allo studio e bisogno di lavoro. Si punta il dito anche sul modo in cui vengono spesi i fondi strutturali. Sulla formazione che "in Calabria è autoreferenziale". Sul fatto che le giunte regionali si susseguono senza che si metta in sinergia la formazione, la scuola e il mercato del lavoro.


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