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Il Piccolo-Scuola, firmato il contratto: ai prof 147 euro in più

Dopo quasi otto mesi di trattative il governo e le parti sociali trovano l'accordo che riguarda 850 mila insegnanti e quasi 300 mila "non docenti" Scuola, firmato il contratto: ai prof 147 euro i...

17/05/2003
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Il Piccolo

Dopo quasi otto mesi di trattative il governo e le parti sociali trovano l'accordo che riguarda 850 mila insegnanti e quasi 300 mila "non docenti"
Scuola, firmato il contratto: ai prof 147 euro in più
Solo Gilda e Cobas non sono soddisfatti: "Incrementi da miseria". Moratti: "Grande sforzo finanziario"

ROMA Firmato ieri il contratto nazionale della Scuola. Un milione e centomila i dipendenti coinvolti. Gli aumenti medi saranno di 147 euro per gli 850mila insegnanti, e di 93 per il personale Ata (tecnico-amministrativo), 260 mila persone. Con 15-20 anni di anzianità, hanno calcolato i sindacati, gli aumenti in busta saranno 118,85 euro per un insegnante di materna ed elementare, 126,89 euro nella scuola media, 129,64 euro per i docenti delle superiori.
Lordi mensili, naturalmente. Tutti soddisfatti, o quasi, della firma come non accadeva da anni. A protestare sono Gilda e Cobas, che non hanno sottoscritto il contratto. "Altro che stipendio europeo - commenta Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas - è stato firmato un contratto-miseria". Ma è l'unica voce di dissenso. "Enrico Panini, segretario della Cgil Scuola - perché dopo sette mesi di lotte, scioperi, manifestazioni, un milione di persone ha ottenuto un buon contratto". D'accordo con lui anche Cisl e Uil, mentre lo Snals, pur soddisfatto, nota con "rammarico che sono mancate le condizioni per finanziare il piano pluriennale indispensabile per strutturare un sistema di carriere, insegnanti in testa".
Ma per il ministro Letizia Moratti, sono proprio i docenti ad essere stati avvantaggiati: "E' un contratto che riconosce anche economicamente l'importante funzione svolta dagli insegnanti".
I SOLDI 1.147 euro l'aumento medio degli insegnanti. In due tranches, la prima a decorrere dal 1o gennaio 2002 e la seconda dal 1o gennaio di quest'anno. La parte salariale riguarda il biennio 2002-2003 mentre quella normativa il quadriennio 2002-2005. L'aumento degli insegnanti è composto da 89 euro di incremento stipendio, 35 di aumento medio retribuzione professionale docenti, 14 euro del fondo contrattazione integrativa. Gli altri 9 euro sono finalizzati a coprire il costo "del conglobamento dell'indennità integrativa speciale nella voce stipendio".
Questo - si spiega _ permetterà un'indennità di buonuscita più elevata per i docenti che vanno in pensione dopo il 1o gennaio di quest'anno.
I soldi 2.93 euro l'aumento medio mensile per il personale tecnico-amministrativo. Previsti anche qui i 9 euro di conglobamento dell'indennità, poi ci sono 65 euro di aumento di stipendio, 9 di compenso individuale accessorio e 10 per gli integrativi.
TESTO UNICO. Sul piano normativo la novità maggiore è che il contratto comprende tutti gli accordi (ben 19) sottoscritti dal 1994 al 2001, cosicché diventa una sorta di Testo Unico che faciliterà la leggibilità e la comprensione del complesso di norme che regola la scuola. Snellito poi il livello di contrattazione integrativa nazionale che si occuperà solo della mobilità.
CARRIERA. Le risorse non ci sono, ma la carriera non poteva essere esclusa dal contratto, anche perché prevista dalla riforma della scuola. Così si sopperirà, fino alla fine dell'anno, con una commissione paritetica che avvierà una analisi di soluzioni tecniche possibili per "roporre entro la fine del 2003 un percorso di carriera professionale docente". Intanto il contratto prevede la possibilità anche per i docenti di accettare incarichi a tempo determinato, per non meno di un anno, in scuole di diverso ordine e grado. Misura già prevista per il personale Ata il cui desiderio di carriera sarà agevolato dalla creazione di 5 aree professionali al posto degli undici preesistenti profili.
Non è ancora possibile fare una stima di quanto il nuovo contratto della scuola "costerà" alle casse dello Stato. Si tratta, comunque, di numeri importanti, dal momento che a beneficiare degli aumenti (ovviamente oltre che delle modifiche normative) saranno oltre un milione di dipendenti, tra personale direttivo e docente (di ruolo e non di ruolo) e personale tecnico, amministrativo e ausiliario.
In Italia ci sono circa diecimila scuole, con oltre otto milioni e 800 mila tra scolari, allievi e studenti. Di essi, quasi un milione e 600 mila sono i bambini iscritti alla scuola materna; oltre quattro milioni e 550 mila quelli iscritti alla scuola dell' obbligo (due milioni e 754 mila alle elementari e un milione e 796 mila alle medie); due milioni e 627 mila sono gli studenti delle superiori.
Alessandro Cecioni


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