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Il Piccolo-Riforma scolastica, è allarme

Al summit dell'Ulivo sono emerse le criticità della legge che favorirebbe il settore privato Riforma scolastica, è allarme Evidenziate varie criticità alla riforma Moratti durante il summit...

16/03/2003
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Il Piccolo

Al summit dell'Ulivo sono emerse le criticità della legge che favorirebbe il settore privato
Riforma scolastica, è allarme

Evidenziate varie criticità alla riforma Moratti durante il summit organizzato dal Comitato per l'Ulivo del Palmarino che si è tenuto nella città stellata. "La scuola: tra riforma e legge finanziaria - esperienze e scenari futuri", è stato il tema che ha visto relazionare il segretario provinciale Cgil-scuola Pino Santoro, Giancarlo Tonutti, consigliere provinciale, il dirigente scolastico Laurino Nardin e il professor Mauro Travanut, ex sindaco di Cervignano.
Nell'esaminare la riforma Moratti, appena approvata in via definitiva dal Senato, sono state esposte molte circostanziate critiche all'impianto complessivo della nuova legge scolastica e alle implicazioni che la sua attuazione prefigura, non solo perchè non supportata dalla legge Finanziaria, ma anche per i rischi di carattere socio-culturale che comporterà l'applicazione. I maggiori punti di criticità sono stati individuati nell'anticipazione dell'età scolare e nel momento della scelta del percorso di istruzione successivo a quello inferiore che la riforma fissa a terdici anni e articolato in due sbocchi fortemente differenziati: quello liceale e quello professionale.
I relatori si sono dichiarati preoccupati per quanto concerne l'eliminazione dell'obbligo scolastico, sostituito dal "diritto-dovere allo studio" e dai consistenti tagli occupazionali che penalizzeranno in modo particolare l'insegnamento agli alunni disabili. Ciò comporterà conseguentemente consistenti riduzioni di organici, soprattutto negli attuali istituti tecnici e professionali.
l tutto, secondo i relatori, per andare a favorire la scuola privata, azione questa che porterà alla determinazione di una pericolosa selezione sociale con scuole che diventeranno di serie A e di serie B. Dal dibattito sono emerse ulteriori preoccupazioni anche da parte dei rappresentanti gli enti locali che, a causa del forte decentramento in atto e dei rischi della cosiddetta "devolution", avranno grosse difficoltà a reperire i fondi per l'attuazione della riforma. Un grido d'allarme è arrivato anche dagli operatori scolastici, docenti e non, che vedono in pericolo migliaia di posti di lavoro. Si teme pure l'eliminazione dei laboratori negli istituti tecnici e professionali, con il conseguente decadimento della qualità dell'istruzione.
Alfredo Moretti


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