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Il Nuovo-Università, i rettori si dimettono contro la Finanziaria

Università, i rettori si dimettono contro la Finanziaria Protestano contro gli "insostenibili tagli al sistema universitario e della Ricerca". Il ministero del Tesoro replica: "Presto nuovi fond...

11/12/2002
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Il Nuovo

Università, i rettori si dimettono contro la Finanziaria

Protestano contro gli "insostenibili tagli al sistema universitario e della Ricerca". Il ministero del Tesoro replica: "Presto nuovi fondi per le università".
MILANO - Contro gli ''insostenibili'' tagli della Finanziaria 2003 al sistema universitario e della Ricerca, i rettori di tutte le università hanno deciso di rimettere il loro mandato nelle mani del ministro dell'istruzione Letizia Moratti. "Senza interventi in finanziaria sia di carattere economico che normativo - ha spiegato il presidente della Crui (conferenza rettori università italiane) Piero Tosi -, non riteniamo di poter gestire l'università secondo i suoi obiettivi".

La decisione è stata presa all'unanimità dall'assemblea della Conferenza dei rettori di stamane. E' la prima volta, ha sottolineato Tosi, che si verificano dimissioni di massa da parte dei rettori, ma il Paese "deve prendere coscienza della gravità della situazione: le università sono ormai al collasso e, se non ci sarà un'inversione di rotta da parte del governo, potranno sopravvivere ancora per non più di due o tre anni". Durissima la posizione dei Rettori: "Sembra che ci sia la chiara volontà di affossare l'università italiana; la situazione è di assoluta ingestibilità".

"Sono diversi anni che subiamo una decurtazione dei fondi di finanziamento ordinario - spiega Piero Tosi, che oltre ad essereil presidente della Crui, è rettore dell'Università di Siena - quest'anno si è giunti ad un punto di rottura, non è possibile fare bilanci di previsione che rispettino le necessità, i servizi essenziali per garantire il diritto allo studio e le attività di ricerca senza cui le università non hanno senso. In questa situazione, non posso prevedere la sopravvivenza degli atenei per più di due o tre anni".
Da oggi partirà inoltre in tutti gli atenei una mobilitazione che comporterà di fatto, ha affermato il presidente della Crui, anche un'interruzione dei servizi di didattica e di ricerca. "Dobbiamo far sì - conclude Tosi - che tutti siano compatti su questo stato di cose. Agli studenti dico che stiamo lavorando nel loro interesse e che sono i nostri primi interlocutori".

Le dimissioni potrebbero essere revocate se ci sarà un intervento, "un segnale - dice Tosi - del Governo che dimostri che non si vuole affossare l'università".

Ma cosa chiedono i rettori? Un aumento delle risorse sul fondo di finanziamento ordinario che consenta almeno il ripristino della somma stanziata per il 2002 ; l'eliminazione dai bilanci delle universita' degli oneri derivanti della crescita degli stipendi del personale e interventi adeguati per garantire il diritto allo studio.

La replica del Tesoro è immediata. I fondi per l'Università, sostengono al Ministero, sono allo studio, la Finanziaria non è ancora stata approvata in via definitiva. La protesta dei rettori sarebbe, dunque, "intempestiva".

"In merito all' intenzione dei Rettori delle Università di rimettere il loro mandato - si legge in una nota - il ministero dell' Economia e delle Finanze comunica che tale decisione appare intempestiva perché il disegno di legge finanziaria non è ancora stato approvato e in sede di discussione al Senato sarà proposto un adeguato stanziamento a favore dell' Università".


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