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Il Nuovo-Scuola, parte dall'Emilia la Controriforma

Scuola, parte dall'Emilia la Controriforma La giunta regionale emiliana ha approvato un disegno di legge in materia di istruzione. L'intento è limitare gli effetti degli aspetti più critici del...

19/03/2003
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Il Nuovo

Scuola, parte dall'Emilia la Controriforma

La giunta regionale emiliana ha approvato un disegno di legge in materia di istruzione. L'intento è limitare gli effetti degli aspetti più critici della riforma Moratti.
BOLOGNA '#8211; La riforma scolastica è legge da pochi giorni e già c'è chi si preoccupa di ritoccarla. La giunta regionale emiliana ha approvato un disegno di legge in materia di istruzione. Prevede l'istituzione di un biennio integrato per chi sceglie il canale della formazione professionale e la diffusione degli istituti comprensivi, che riuniscano materne, elementari e medie.

Entrambe le proposte sono nate per limitare gli effetti degli 'aspetti più critici della riforma Moratti'. 'Siamo preoccupati '#8211; spiega il presidente della Regione, Vasco errani - per gli effetti negativi che la nuova legge Moratti potrà produrre sul sistema formativo regionale. Per questo puntiamo alla qualificazione dell'offerta formativa per tutti e alla valorizzazione dell'autonomia scolastica, dando uno spazio di lavoro concreto, fuori da una logica di sterile contrapposizione'.

Il progetto di legge intende accompagnare il percorso dei ragazzi al termine della scuola media con un biennio formativo integrato che, a seconda dell'istituto scolastico prescelto, conterrà insegnamenti di cultura generale, competenze trasversali e contenuti professionalizzanti. Un intreccio tra sapere e saper fare che si basa anche su stage e tirocini, su azioni orientative e percorsi più personalizzati.
"A 13 anni - spiega l'assessore regionale alla scuola Mariangela Bastico - è impossibile fare una scelta consapevole circa il proprio futuro. Per questo l'obiettivo del biennio integrato non è solo quello di dotare tutte le ragazze e i ragazzi di una cultura di base che possa consentire loro l'apprendimento di saperi che rafforzeranno la loro identità di cittadini consapevoli, ma anche quello di permettere ai giovani di poter cambiare idea, passando dal sistema dell'istruzione a quello della formazione o viceversa. Senza un'offerta formativa integrata di base, chi a 13 anni inizia un percorso nella formazione difficilmente potrà tornare sui suoi passi: troppo onerosi sarebbero i debiti formativi da recuperare per rientrare nel sistema dell'istruzione".

Gli istituti comprensivi sono, invece, secondo il governo regionale, strumenti importanti per realizzare la 'continuità' nel percorso formativo dei bambini, nonostante il passaggio dal nido alla materna, alle elementari, alle medie. 'Crescere e imparare - commenta l'assessore Bastico - non è una gara, ma viceversa un percorso che deve portare tutti al traguardo. Attraverso la continuità dei cicli didattici vogliamo favorire il rispetto dei ritmi di crescita di ogni bambino


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