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Il Nuovo-Per i prof. in vista maxi aumenti?

Per i prof. in vista maxi aumenti Si profilano ritocchi da 80 a 150 '#8364; nelle buste paga, senza contare i risparmi Irpef della finanziaria. Si tratterebbe del maggior aumento dagli anni '80 a...

04/10/2002
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Il Nuovo

Per i prof. in vista maxi aumenti

Si profilano ritocchi da 80 a 150 '#8364; nelle buste paga, senza contare i risparmi Irpef della finanziaria. Si tratterebbe del maggior aumento dagli anni '80 a oggi. Contratto chiuso forse a marzo-aprile.
di Alberico Giostra
ROMA - Buone notizie per i docenti italiani. Le risorse disponibili per il nuovo contratto potrebbero portare in busta paga tra gli 80 e 150 euro netti al mese in più. Soldi che si andranno a sommare ai risparmi possibili grazie alla riduzione dell'Irpef decisa dalla Finanziaria. Secondo il mensile Tuttoscuola gli insegnanti risparmieranno tra i 9,21 e i 26,42 euro al mese ovvero 258 euro all'anno.

Meglio di tutti andrà ai docenti delle scuole medie con un'anzianità di lavoro tra i 15 e i 20 anni, che risparmieranno 26,42 euro. Ma meglio ancora andrà ai bidelli e agli amministrativi che, anche se subiranno tagli del 6% (ma solo i bidelli precisano al Ministero dell'istruzione) risparmieranno mediamente 360 euro all'anno. Il problema però è sapere quando i docenti potranno avere questi soldi perché da quanto si dice a Viale Trastevere i tempi per arrivare ad una firma non saranno tanto celeri. Si parla di marzo/aprile mentre per le parti integrative ci vorranno oltre due anni di trattative.

Al Ministero dell'Istruzione sono convinti che con questo contratto gli insegnanti avranno il maggior aumento di stipendio mai avuto dal 1988 a oggi cioè dal maxi aumento ottenuto grazie alla generosità dell'allora Ministro del Bilancio Cirino Pomicino che concesse aumenti addirittura superiori a quelli richiesti dai sindacati confederali, oltre 400.000 lire, aderendo alle richieste dei Cobas. Saranno investite risorse complessive per oltre 2 milioni e 100.000 euro e soprattutto si introdurrà per la prima volta un area contrattuale dei docenti autonoma da quella degli altri lavoratori della scuola, lavoratori che procedendo aggregati ai docenti, secondo Viale Trastevere, hanno spesso impedito a questi ultimi di avere aumenti più consistenti.

E i sindacati che dicono? Massimo Di Menna leader della Uil nel confermare lo sciopero del 14 ottobre si dichiara soddisfatto per lo spirito "trattativista e aperto" dell'atto di indirizzo della Funzione Pubblica ma resta convinto della necessità dello sciopero perché "non ci sono risorse per la valorizzazione dei docenti. Per non scioperare - precisa Di Menna - vogliamo risorse aggiuntive per i docenti e vogliamo sapere che fine hanno fatto quei 19.000 miliardi di vecchie lire che fino a giugno la Moratti aveva promesso che avrebbe investito nella scuola. Nell'incontro del 1° ottobre abbiamo fatto questa domanda al Ministro ma non abbiamo avuto risposta" sottolinea Di Menna.

"Non è possibile che questo Governo abbia finora dato come risorse aggiuntive solo 200 miliardi, non è possibile che Berlusconi investa nella scuola meno di Giuliano Amato. Il Governo- prosegue Di Menna - deve investire risorse aggiuntive nella scuola come il Governo Prodi fece nel 1998 quando stanziò ulteriori 900 miliardi oltre i 2700 già previsti.

"Alla Uil fanno proprio l'esempio di una prassi che noi vogliamo evitare" replicano al Ministero di Viale Trastevere. "Prodi stanziò quei 900 miliardi solo per introdurre un sistema di valutazione, il famoso concorsone di Berlinguer, che poi non fu fatto lasciando tutto come prima e spalmando i soldi che dovevano servire per un'operazione virtuosa nella solita elargizione di risorse a fondo perduto. Questo Governo - ribadiscono fonti Ministeriali - non intende fare gli stessi errori del centrosinistra, vuole investire risorse solo se la riforma Moratti passerà, e se i sindacati accetteranno l'idea della valutazione dei docenti e della differenziazione della carriere. I 19.000 miliardi sono spariti? Ma chi ha detto ai sindacati che sarebbero andati ai docenti? Serviranno più a strutture e infrastrutture, vedi edilizia scolastica. Solo una piccola parte andrà al personale - precisano al Ministero dell'Istruzione -e non certo prima che la scuola sia cambiata davvero".

Secondo Enrico Panini della Cgil scuola le risorse per il contratto ''non sono sufficienti e manca la copertura dell'inflazione''. Inoltre, questo governo ''dichiara con l'atto di indirizzo di essere disponibile ad aumentare le retribuzioni solo con tagli di organico''. Sulla questione dell'inflazione fa eco a Panini il leader dell'Unicobas Stefano D'Errico secondo il quale "i soldi in busta paga non basteranno nemmeno a coprire gli aumenti della mortadella, altro che inflazione programmata - aggiungendo che - la vera risposta alla Finanziaria e alla mancanza di soldi la daremo il 14 ottobre quando alle 10 di mattina accerchieremo il Ministero dell'Istruzione".

Lo Snals che conferma lo sciopero del 14 ottobre, (quando i sindacati marceranno tutti divisi con manifestazioni separate), ritorna sugli stipendi europei e tenta un paragone tra l'Italia e la Germania dove i docenti guadagnano il 30% in più. "Certo -ribattono al Ministero- ma non solo lavorano di più e hanno pensioni più basse del 20%, ma i docenti tedeschi non possono scioperare e possono perdere il posto di lavoro se la loro classe viene tagliata. Vogliamo provare?"

(3 OTTOBRE 2002; ORE 21:30)


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