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Il Mattino: prof:è uno choc-presidi:ma ci sono anche asoetti positivi

prof: "È uno choc" I presidi: "Ma ci sono anche aspetti positivi" "È assurdo affidare una riforma così complessa a una legge delega". Rosa Russo, docente di latino allo scientifico Mercalli, da...

04/02/2002
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Il Mattino

prof: "È uno choc"
I presidi: "Ma ci sono
anche aspetti positivi"
"È assurdo affidare una riforma così complessa a una legge delega". Rosa Russo, docente di latino allo scientifico Mercalli, da anni insegnante di spicco nell'applicazione delle nuove metodologie, nella didattica al passo con i tempi, e anche nel sostenere gli studenti, attacca senza mezzi termini la riforma: "Ci sono aspetti che lasciano senza parole: con la parte affidata alle Regioni si spezzetta l'istruzione, con i Consigli di amministrazione viene meno la democrazia all'interno della scuola, per la formazione e l'istruzione la scelta è precoce".
Per Dionisio Malandrino, presidente regionale dell' Anp (asssociazione nazionale presidi e direttori didattici) ci sono diversi aspetti positivi della riforma da non sottovalutare: "Come, ad esempio, l'introduzione di un sistema di verifica periodico delle conoscenze, delle abilità degli allievi e quindi dell'efficacia del lavoro dei dirigenti e di tutti gli operatori della scuola. Senza controlli non potrà esistere una scuola di qualità, una scuola al passo con i tempi". Malandrino ammette che la riforma rappresenta un rallentamento della spinta delle innovazioni proposte dai precedenti governi che hanno finito per disorientare dirigenti e docenti. "La riforma - aggiunge il presidente dell'Anp - ripristina la scuola dei due canali: istruzione e formazione professionale, creando in alcuni disorientamento ed in altri compiacimento per aver finalmente capito che non tutti i ragazzi hanno voglia di seguire un percorso di studi teorico e poco motivante". Il preside pone l'accento anche sui casi di vandalismo nelle scuole che si sono verificati nel corso delle occupazioni e spiega. "Nonostante gli sforzi della scuola, alcuni studenti contrastano una scelta che non condividono con atteggiamenti ribelli o addirittura destabilizzando le strutture o con l'evasione scolastica".
Per Milena Nappi, docente di scienze all'Itis Giordani con la riforma si ritorna alla vecchia scuola. "Il taglio degli insegnanti peserà negativamente non solo su ogni istituto ma su tutto il personale e soprattutto sugli studenti. Inoltre il sistema della valutazione biennale è sbagliato, solo se è annuale è veramente reale".
be. ru.


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