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Il Mattino - Nuova scuola, la protesta

NUOVA SCUOLA LA PROTESTA BEATRICE RUOCCO Delusi ma non rassegnati. Gli studenti delle superiori, che da mesi contrastano la riforma con occupazioni e autogestioni, sono rimasti di stucco quando h...

04/02/2002
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Il Mattino

NUOVA SCUOLA
LA PROTESTA
BEATRICE RUOCCO
Delusi ma non rassegnati. Gli studenti delle superiori, che da mesi contrastano la riforma con occupazioni e autogestioni, sono rimasti di stucco quando hanno appreso che il Consiglio dei ministri ha approvato la legge delega della Moratti.
"Bocciamo in pieno la riforma - dice Fernando D'Aniello, coordinatore provinciale dell'Unione degli studenti - L'aspetto più grave è certamente quello 'classista': separare l'istruzione dalla formazione professionale significa che alla prima accederanno i cervelloni alla seconda coloro che studiano meno. È assurdo anche rispolverare il sette in condotta, uno strumento repressivo per zittire gli studenti. Per non parlare poi della valutazione biennale: si andranno a cumulare pacchetti di debiti che, se non colmati, porteranno inevitabilmente alla bocciatura".
L'Uds ha già annunciato la mobilitazione per il 15 febbraio in occasione dello sciopero dei docenti. "La riforma rappresenta un attacco alla scuola - sostiene Francesca Imboldi, presidente della Consulta - Sono tanti gli aspetti negativi, dalla divisione di classe e di cultura alla limitazione della democrazia e della libertà degli studenti". La Confederazione degli studenti annuncia battaglia con "proteste pacifiche, ma non meno determinate. Abbiamo affidato a uno studio legale il compito di presentare ricorso contro una riforma anticostituzionale". E martedì i rappresentanti della Consulta della Campania incontreranno il direttore scolastico, Dominici, e l' assessore regionale, Buffardi, per discutere della riforma. Intanto, si è costituito il Coordinamento partenopeo, al quale aderiscono gli studenti che non si riconoscono in nessun partito, ma hanno in comune la grande voglia di cambiare e di proporre "una nuova scuola per un futuro diverso".
Grande delusione anche al classico Sannazaro, dove molti docenti si sono schierati contro la riforma Moratti. Roberta, della quarta ginnasiale, per la prima volta è scesa in piazza insieme con le compagne. Ora è delusa: "Non possiamo rassegnarci, continueremo a chiedere una scuola funzionante, pubblica e gratuita dove i veri protagonisti sono gli studenti". Non tutti i ragazzi hanno approfondito i vari aspetti della riforma. Vicenzo, del professionale Bernini, ha sentito parlare di un maggior collegamento tra scuola e lavoro, di un accesso più facilitato nel mondo produttivo e spiega: "Questo aspetto è senz'altro positivo, si acquisiscono tra i banchi di scuola competenze specifiche che danno maggiore possibilità di accesso al lavoro".
Per Federica, scientifico Mercalli, la scuola farà tanti passi indietro con la riforma: "In pratica gli istituti saranno soggetti alle leggi del mercato, ma l'aspetto più grave è la divisione tra i licei, ai quali accederanno i futuri dirigenti, e i tecnici e professionali". Anche Alberto Corona, del classico Garibaldi non risparmia critiche: "Si tratta di un vero e proprio ritorno al passato. Ma non solo. Gli studenti avranno sempre meno spazio all'interno delle scuole e il Consiglio d'istituto verrà spazzato via da quello di amministrazione. Inoltre c'è il ritorno del sette in condotta, un fantasma rispolverato per dare sempre meno voce agli studenti".