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Il Mattino-CIRCOLARE DEL MINISTERO, CONTROLLI DELLA POLIZIA POSTALE

CIRCOLARE DEL MINISTERO, CONTROLLI DELLA POLIZIA POSTALE DANIELA LIMONCELLI Le aule d'esame come le cabine elettorali. Telefonini, computer e palmari off limits alle prove. Sfuma la speranza per i...

05/06/2003
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Il Mattino

CIRCOLARE DEL MINISTERO, CONTROLLI DELLA POLIZIA POSTALE
DANIELA LIMONCELLI
Le aule d'esame come le cabine elettorali. Telefonini, computer e palmari off limits alle prove. Sfuma la speranza per i 500mila candidati alla maturità di poter contare sull'aiuto dell'esterno tramite cellulari o videotelefoni o la Grande Rete. Naturalmente, in tutti gli istituti il 18 giugno e per tutta la durata delle prove scritte, dovranno infatti restare rigorosamente sigillate anche le aule-Internet.
Sono state diffuse in tutte le scuole del Paese le regole che gli studenti dovranno rispettare per non essere espulsi - e quindi bocciati - dall'esame di Stato che mette la parola fine al periodo scolastico. Presidi e presidenti di commissioni dovranno garantire il rispetto delle regole: la circolare del ministero dell'Istruzione, nei fatti, considera le aule d'esame allo stesso livello delle cabine elettorali: "la riservatezza degli esami di Stato - sottolineano al ministero - non è del resto inferiore a quella del voto". A vegliare sulla regolarità delle prove anche fuori dalle scuole ci penseranno la Direzione generale per le tecnologie informatiche del ministero e la Polizia delle comunicazioni: la circolare inviata ieri mattina negli istituti superiori dal ministero, infatti, vieta tutti i numerosissimi supporti tecnologici in grado di garantire agli studenti quell'aiuto necessario a superare la prova in nome del minimo sforzo, massimo rendimento. E sembra non dimenticarne nessuno.
La task force del ministero avrà l'attenzione puntata su eventuali collegamenti "illeciti" alla Rete, compresi quelli da pc portatili capaci di comunicare con l'esterno delle scuole tramite collegamenti wireless, comunemente diffusi negli istituti. Al bando i telefoni cellulari, severamente vietati anche i videotelefonini - di gran moda tra i giovani - in grado di inviare o ricevere foto o filmati. Il motivo? Basta scattare una fotografia della traccia e trasmetterla all'esterno per far tradurre e riavere ritrasmessa la versione esatta. Ma non solo. Gli studenti non potranno truffare gli esaminatori ma neanche essere truffati. "Uno dei possibili risvolti della possibilità di accedere facilmente a Internet - spiega Alessandro Musumeci, che guida la Direzione generale per le tecnologie informatiche - è quello che studenti e genitori possano essere obiettivo di truffe. Il meccanismo potrebbe essere molto semplice, con qualcuno che si mette in contatto, anche via e-mail, con gli studenti e assicura loro di potere fornire in anticipo il testo delle versioni o le tracce dei temi o degli elaborati, ovviamente dietro un compenso. E niente può far escludere che magari la traduzione trasmessa non abbia nulla a che fare con quella che costituisce la prova di esame". E, del resto, assicura Musumeci di "avvisaglie" in questa direzione già ce ne sono state l'anno scorso.
La partecipazione nella task force della Polizia delle comunicazioni, inoltre, dovrebbe garantire di poter prevenire eventuali attacchi di hacker al sito del ministero - cinque milioni di contatti al giorno - e garantire un controllo ventiquattro ore su ventiquattro, su tutto ciò che corre su Internet. "In questo modo si attua un controllo su quanto è trasmesso - afferma Musumeci - e, soprattutto, se in esso si configura un reato".
La Polizia delle comunicazioni ha già avviato una analisi del traffico sulla rete e, più in particolare, su un centinaio di siti che potrebbero veicolare messaggi relativi ad offerte legate agli esami, come appunto quelle per traduzioni in tempo reale o quasi. Ma per il ministero dell'Istruzione i divieti all'uso di videotelefonini, palmari, pc portatili non sono sufficienti ad essere certi dello svolgimento corretto non bastano. Per questo, nelle ore in cui si svolgeranno le prove scritte d'esami, sarà interdetto a chi non ne è espressamente autorizzato l'ingresso nelle aule d'informatica in cui sono installati computer.


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