IL GIORNO_NON CI SONO SOLDI - L'OBIETTIVO VERO E' TAGLIARE DOCENTI

IL SINDACATOEnrico Panini, segretario Cgil
"Non ci sono soldi, l'obiettivo vero è tagliare docenti"
di Silvia Mastrantonio
ROMA Male, malissimo. Difficile restare ottimisti dopo aver chiesto ad Enrico Panini, leader della Cgil scuola, come si apre questo nuovo anno scolastico. L'introduzione della Riforma che non ha copertura finanziaria, i tagli progressivi al personale, il pasticcio brutto dei precari e molti altri motivi fanno pendere verso il negativo la sua bilancia di valutazione. Senza citare le questioni come il tutor, il tempo pieno e chi più ne ha, ne metta.
"Se solo si fosse dato spazio al buon senso, invece che alle campagne di comunicazione.." sospira il sindacalista.
[\FIRMA]Facciamo qualche esempio concreto. La Moratti parla di avvio regolare con i prof. già tutti in cattedra...
"Citiamo il caso della Lombardia. Ad inizio anno Milano, Bergamo e Pavia non avevano ancora nominato i supplenti. A Modena le immissioni in ruolo, sulla base di graduatorie provvisorie soggette ad errori, sono state fatte il 2 settembre".
Ma i ragazzi troveranno i docenti in aula?
"L'anno scolastico, bisogna precisarlo, inizia il 1° settembre. L'avvio delle lezioni è una cosa diversa e varia".
La Moratti ha garantito che non ci saranno tagli per la scuola. Le risulta?
"Ma i tagli ci sono già e obbediscono alla vecchia finanziaria: 4000 posti di personale Ata nel 2005. Non solo. Entro dicembre dovrà essere stabilito il nuovo organico del personale sulla base della legge di Riforma. E ci saranno diminuzioni di decine di migliaia di posti. Un esempio, anche qui: nelle medie scompare l'educazione tecnica. Significa 16.600 docenti in meno".
Con la Riforma saranno introdotti insegnanti di inglese già alle elementari, quindi nuove assunzioni?
"E' solo un riciclaggio di posti. La prima Finanziaria della Moratti ha tagliato 34.000 posti, i circa 2000 incarichi per l'inglese sono stati ricavati da quella cifra. Il progetto finale è di ridurre, in 3 anni, di 70.000 posti tra docenti, ausiliari e Ata".
Parliamo delle innovazioni previste. C'è stata grande polemica sul tempo pieno ma il ministro insiste che non è stato abrogato.
"E' vero: l'orario totale è uguale, ma cambia la sostanza. Si torna al doposcuola degli anni '50. Le attività didattiche vengono concentrate la mattina e ci sono lunghissime pause mensa. Nello stesso senso va la nomina del tutor".
Perchè?
"E' solo un belletto con il quale vendere il prodotto Riforma. Non è un tutor ma un "tuttor". Delle 7 mansioni di un insegnante il tutor ne assorbe 5 e fa un minimo di 18 ore contro le 22 degli altri docenti. Tiene il portfolio, ha rapporti con le famiglie. Diventa prevalente".
Il ministro ha detto che le scuole devono applicare la legge e che l'autonomia non consente di svicolare..
"Ma forse è stata male informata perchè il Dpr 275, cioè una legge dello Stato, prevede che l'organizzazione didattica, orari compresi, sia competenza del collegio dei docenti nell'autonomia delle scuole. Lei sta trasformando il concetto di autonomia previsto dalla Costituzione in un problema disciplinare. Non è accettabile".
Un giudizio complessivo sulla Riforma?
"A parte tutti i problemi specifici c'è un fatto importante: non ci sono soldi. L'intero apparato non è supportato da un piano finanziario che pure, secondo quanto stabilito, doveva essere fissato entro novanta giorni dall'emanazione. E così capita che le scuole finiscano col chiedere i soldi alle famiglie".