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Gli studenti italiani tra i più stressati sui banchi di scuola

Lo ricorda l’Oms, che nel suo quadriennale rapporto sulla salute e il benessere degli adolescenti (fascia 11-15 anni) fotografa lo stato dei ragazzini europei

29/03/2016
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Corriere della sera

Claudia Voltattorni

«U n’esperienza positiva della scuola è considerata una risorsa per la salute e il benessere, mentre una negativa può costituire un fattore di rischio, per la mente e il fisico». Ecco. «Amare la scuola è un fattore di protezione contro comportamenti non salutari, non amarla è associato a comportamenti a rischio, bassa autostima, sintomi psico-somatici». Lo ricorda l’Oms, che nel suo quadriennale rapporto sulla salute e il benessere degli adolescenti (fascia 11-15 anni) fotografa lo stato dei ragazzini europei. Dal rapporto con la famiglia e gli amici a quello con i social media e la scuola. E per gli italiani si scopre che sono tra i meno soddisfatti d’Europa e tra i più stressati dalla scuola. Peggio di loro belgi, croati, estoni e greci. Armeni e albanesi i più felici con l’80% dei «like» alla scuola a 11 anni e circa il 70 a 15. Ma in Italia se già ad 11 anni solo il 26% delle ragazzine e il 17% dei maschi ammette di «amare molto la scuola», con l’aumentare dell’età cresce la percentuale degli scontenti: a 15 anni, il 92% dei maschi e il 90% delle ragazze risponde «no» alla domanda «ti piace la scuola?». Un dato che si collega alla pressione percepita tra le mura scolastiche, tra compiti, interrogazioni, rapporto con i prof. Il che significa alti livelli di stress con mal di testa, dolori addominali, mal di schiena, ma anche nervosismo e tristezza. E anche qui gli italiani non stanno bene. Le ragazze sono le più colpite: a 15 anni soffre di stress da scuola il 72% di loro, contro il 50% dei maschi. Ma già a 11 anni, quasi uno su due sente una forte pressione scolastica. Per tutti fin da giovanissimi si sviluppa un’ansia da prestazione per un ambiente troppo attento ai risultati più che alla persona. Ma la scuola, ricorda l’Oms, «dovrebbe essere un luogo che influisce positivamente sulla salute e il benessere dei ragazzi» .


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