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Giornale di Brescia-Insegnante di sostegno, il Tribunale dà ragione alla madre

Insegnante di sostegno, il Tribunale dà ragione alla madre A CASTEL GOFFREDO IL CASO DI UN BAMBINO AUTISTICO CASTEL GOFFREDO - Una madre tenace, che di fronte alle difficoltà di otte...

10/01/2005
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Giornale di Brescia

Insegnante di sostegno, il Tribunale dà ragione alla madre
A CASTEL GOFFREDO IL CASO DI UN BAMBINO AUTISTICO

CASTEL GOFFREDO - Una madre tenace, che di fronte alle difficoltà di ottenere per il figlio autistico il sostegno scolastico previsto dalla legge, non si lascia scoraggiare e grazie anche al fatto che un familiare è avvocato, ricorre al Tribunale di Brescia che gli dà ragione. La vicenda, che può costituire un punto di riferimento per altri genitori alle prese con problemi analoghi, scaturisce dal fatto che Alberto, il bambino di otto anni della combattiva mamma di Castel Goffredo, frequenta la terza classe delle Elementari "Acerbi" nel modulo denominato "tempo integrato" che prevede 36 ore settimanali di frequenza scolastica e dovrebbe essere affiancato da un insegnante di sostegno per tutto l'arco delle ore previste in quanto la sindrome autistica è causa di una grave disabilità. La copertura del sostegno si ferma però a 23 ore settimanali perchè, come scrive la madre, le dicono che "non ci sono i fondi e gli insegnanti sono insufficienti". Attraverso l'Associazione genitori "Luna" la madre viene a sapere che può fare ricorso alle vie legali, cosa che nel suo caso è agevolata dalla disponibilità di un parente avvocato. Il ricorso d'urgenza viene presentato dai genitori del bambino al Tribunale di Brescia "per lesioni materiali, morali e del diritto allo studio" di Alberto. Al giudice delegato bastano 36 ore per emettere l'ordinanza, che porta la data del 3 dicembre scorso, con la quale obbliga agli adempimenti previsti dalla legge coloro che vi sono preposti, vale a dire il Ministero dell'istruzione, la direzione didattica di Castel Goffredo e il Comune mantovano. L'ordinanza è stata notificata in questi giorni e ora, dice la madre, "sono in attesa di conoscere come Ministero e Comune si muoveranno visto che non c'è più una madre a chiedere il rispetto dei diritti di suo figlio ma un giudice". Riconosce tuttavia la signora che il Ministero attraverso l'avvocatura dello Stato qualcosa ha già fatto prima che il Tribunale si pronunciasse. Ha infatti assegnato ad Alberto altre sei ore con l'insegnante di sostegno per arrivare così a 29 ore su 36 totali.


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