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GdS-Lo stop del ministro Giovanardi provoca una spaccatura nella maggioranza

Lo stop del ministro Giovanardi provoca una spaccatura nella maggioranza Libri di testo, risoluzione irricevibile Follini: è una baggianata. Soddisfazione dell'opposizione ROMA '#8211; Il minist...

14/12/2002
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Gazzetta del Sud

Lo stop del ministro Giovanardi provoca una spaccatura nella maggioranza
Libri di testo, risoluzione irricevibile
Follini: è una baggianata. Soddisfazione dell'opposizione

ROMA '#8211; Il ministro per i rapporti con il parlamento Giovanardi stoppa la risoluzione sui libri scolastici di storia, definendola "irricevibile" dal governo, provocando una spaccatura nella maggioranza: da una parte l'ala liberal di Forza Italia e i centristi, in imbarazzo già mercoledì, dall'altra An e il resto dei forzisti, pronti a difendere il documento di indirizzo al governo. E voci di critica e dissenso giungono adesso dal mondo della scuola. Ieri il ministro per i rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi, in una nota, ha bloccato la risoluzione: "per quanto riguarda il governo è semplicemente irricevibile", ha affermato. Secondo Giovanardi "non spetta certamente all'esecutivo viglilare sull'obiettività dei libri di storia. Ho già espresso chiaramente questa convinzione '#8211; ha insistito riferendosi a quanto da lui detto mercoledì '#8211; e rimango pertanto sorpreso da polemiche pretestuose tese a coinvolgere il governo in un dibattito su una quetione importante sulla quale il governo non può e non deve intervenire in via amministrativa". L'intervento di Giovanardi è stato salutato positivamente dalle opposizioni, o almeno da una parte: Fabio Mussi (Ds) ha espresso "apprezzamento" per le parole del ministro, mentre per il capogruppo della Margherita Pierluigi Castagnetti c'è "finalmente un po' di saggezza da parte del governo rispetto ai kamikaze della propria maggioranza". "Meno male che ogni tanto c'è qualche barlume di buon senso da qualche parte", ha commentato il presidente dei deputati del Prc, Franco Giordano. E se dalle opposizioni, per una volta, era giunto il plauso al governo, le bordate sono giunte da una parte della maggioranza. Angela Napoli ha espresso il disappunto di An: "il governo ha sbagliato a dichiarare irricevibile la risoluzione sui libri di testo, perché è tenuto a prendere atto della volontà di una maggioranza parlamentare". E Fabio Garagnani, il Forzista che ha proposto la risoluzione è stato altrettanto esplicito, mettendo in dubbio che il ministro per i rapporti con il Parlamento parlasse a nome del governo, bensì a ttitolo personale. Secca, la replica di Giovanardi, giunta nel pomeriggio: "La posizione che ho espresso sulla risoluzione relativa ai libri di testo di storia, è la posizione del governo". In questo contesto va registrata la posizione critica dell'Udc, ribadita lapidariamente dal segretario Marco Follini, che ha definito la risoluzione "una baggianata sesquipedale". Imbarazzo anche nell'ala liberal di Forza Italia, espressa da Ferdinando Adornato, presidente della commissione Cultura: "È del tutto evidente che qualsiasi atto amministrativo sia del tutto incongruo ad affrontare una questione di così grande portata" come quella del controllo sull'obiettività dei dei libri di testo, "incongruo perché improprio, incongruo perché inapplicabile". Tuttavia va anche registrato, almeno fino ad ora, il silenzio del ministro interessato, Letizia Moratti, che fa seguito al silenzio tenuto dal suo sottosegretario, Valentina Aprea, mercoledì in commissione al momento del voto della risoluzione. Silenzio che è stato interpretato come assenso da parte di chi sosteneva il documento di indirizzo al governo, e che viceversa è stato letto come imbarazzo rispetto a un atto che trascina il ministero in una nuova "querelle" in un momento in cui ci sono già molti fronti aperti. Silenzio che ha indotto i capigruppo dell'Ulivo a presentare un'interrogazione al governo per chiedere qual è la sua posizione in materia; il che implicherà una risposta ufficiale in sede parlamentare, e non solo affidata a una nota stampa, con conseguente rischio di una nuova polemica all'interno della Cdl. E anche dal mondo della scuola sono giunte ieri nuove critiche all'iniziativa parlamentare della maggioranza: la risoluzione, ha rilevato il segretario generale della Cisl Scuola, Daniela Colturani, è un "gravissimo atto di accusa nei confronti della scuola italiana e in particolare dei suoi docenti, dei quali, di fatto, si disconosce la professionalità e la responsabilità, delegittimandone ruolo e funzioni". E il segretario generale Uil Scuola, Massimo Di Menna, ha ribadito che il "controllo statale sui libri di scuola è inaccettabile e antistorico".
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