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GdM-Scelta precoce fra studio o lavoro, mancanza di risorse adeguate, ritorno al passato

Scelta precoce fra studio o lavoro, mancanza di risorse adeguate, ritorno al passato: il mondo della scuola guarda alla riforma Moratti con occhi ........ Scelta precoce fra studio o lavoro, m...

16/03/2003
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Scelta precoce fra studio o lavoro, mancanza di risorse adeguate, ritorno al passato: il mondo della scuola guarda alla riforma Moratti con occhi ........

Scelta precoce fra studio o lavoro, mancanza di risorse adeguate, ritorno al passato: il mondo della scuola guarda alla riforma Moratti con occhi critici e fondamentalmente scettici. Una riforma che, è voce comune, dovrà ben presto scontrarsi con la realtà. Davide Leccese, dirigente del liceo classico "Lanza", e uno dei 250 esperti scelti dal ministero con consulenti: "Lavoro alle riforme della scuole sin dal 1989, con tutti i ministri. il mio è un punto di vista tecnico. In questa riforma, che tenta di dare un assetto organico alla scuola superiore, ci sono molte delle idee di Berlinguer. Temo che l'ostruzionismo nei confronti della riforma Moratti sia fondamentalmente di carattere politico". Quali possono essere gli ostacoli sul cammino delle riforma? "La scuola immaginata dalla Moratti deve fare i conti con le risorse umane, con docenti sempre meno contenti e motivati, con strutture cadenti. Se non si affronta questo aspetto, la riforma resta solo teoria. Il Governo deve fare un atto di coraggio e mettere formazione e istruzione al centro delle priorità". Da qui rilancia Annamaria Novelli, preside dell'industriale Altamura: "Sono le risorse economiche messe a disposizione il vero indicatore dell'attenzione del Governo, e non mi sembra che il governo Berlusconi abbia davvero a cuore la scuola. Questa riforma mi sembra l'ennesima esercitazione accademica, come le precedenti. E' impossibile pensare ad una riforma dalle ricadute così ampie ma con i fondi dimezzati. Come si farà a acquistare i computer che dovrebbero entrare in tutte le scuole? Noi rispetto a soli due anni fa lavoriamo con un bilancio ridotto del 40%".
Si torna indietro per Giuseppe Trecca, preside del programmatori Pascal: "Mi sembra che questa precoce divisione fra scuola e lavoro miri a raggiungere standard qualitativi eliminando ben presto dalla scena scolastica i meno capaci, si "scacciano le masse" condannandoli quasi a diventare manodopera di scarsa specializzazione. E sono molto scettico sul passaggio da un sistema all'altro: chi inizia con la formazione, difficilmente potrà tornare al liceo".
Scettica anche Mariolina Goduto, dirigente del circolo "Santa Chiara": "In attesa dei decreti attuativi, non nascondo le mie perplessità. La riforma sconvolge il lavora portato avanti negli ultimi anni, la pari dignità data alle varie discipline viene vanificata dal maestro prevalente. Poi ho molti dubbi pratici: come faremo nella scuola dell'infanzia a accogliere bimbi di due anni e mezzo se ci tolgono personale? A quell'età, nei nidi, c'è un rapporto di 1 adulto per otto bambini. Il rapporto nelle scuole d'infanzia sarà di un adulto per 28 alunni!".

ste. lab.


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