GdM-Proteste al "Primo circolo" di Melfi e alle Elementari di Rionero

"Viene cancellata con un colpo di spugna un'esperienza più che decennale"
Contestata la riforma della scuola
Proteste al "Primo circolo" di Melfi e alle Elementari di Rionero

Melfi Si fa sempre più acceso il dibattito intorno alla riforma del sistema scolastico previsto dalla legge del 28 marzo 2003. Il collegio dei docenti della scuola elementare e dell'infanzia del Primo Circolo Didattico di Melfi, e contemporaneamente, anche il collegio docenti della scuola dell'infanzia e della scuola elementare di Rionero in Vulture, hanno espresso il proprio dissenso rispetto a qualsiasi tentativo di anticipazione del processo di riforma scolastica senza la preventiva approvazione dei Decreti Delegati.
Gli insegnanti hanno prodotto due documenti distinti inviati al Ministro dell'istruzione, al parlamento e alle organizzazioni sindacali, nei quali ribadiscono la propria contrarietà allo "stravolgimento degli attuali ordinamenti della Scuola e all'attuazione della Riforma a partire dal prossimo anno scolastico, pertanto chiedono il mantenimento del Tempo Pieno e dell'organizzazione modulare della scuola, l'eliminazione della figura predominante dell'insegnante coordinatore-tutor, la cancellazione della norma che prevede l'ingresso anticipato facoltativo dei bambini, onde evitare situazioni di dubbio valore pedagogico per la scuola elementare e di seri problemi educativi e organizzativi per la scuola dell'infanzia".
"Il modello che si intende realizzare nella scuola elementare - spiegano gli insegnanti - cancella con un colpo di spugna la ricchezza di esperienze più che decennali, quali il tempo pieno, il sistema modulare, la pluralità e la collegialità dei docenti e la contitolarità; tutte esperienze che hanno portato la scuola italiana a risultati di eccellenza a livello internazionale e condivise dalla maggioranza delle famiglie, come dimostrano i dati istat relativi al dicembre 2001, secondo i quali oltre il 65% delle famiglie preferisce il team docente al docente unico".
La protesta dunque cresce mentre il ministero in uno spot, sostiene che i cambiamenti sono stati decisi sulla base di un'analisi delle esigenze di studenti, insegnanti e genitori.

Luisa Gurliaccio