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GdM-Per la prima volta nella storia del nostro Paese rischiano di non essere assegnati i posti vacanti

Per la prima volta nella storia del nostro Paese rischiano di non essere assegnati i posti vacanti "Ancora tagli e la scuola così va a rotoli" Sindacati contro il blocco delle immissioni in ruolo e...

01/02/2003
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Per la prima volta nella storia del nostro Paese rischiano di non essere assegnati i posti vacanti
"Ancora tagli e la scuola così va a rotoli"
Sindacati contro il blocco delle immissioni in ruolo e la riduzione del personale

MATERA '#8211; Stato confusionale. È quello della scuola italiana. Chi ci rimette di più sono i precari di questo settore. Come se non bastassero i problemi che già hanno. I sindacati certo non si trattengono dal mettere il dito in quelle che sembrano vere e proprie piaghe della politica scolastica.
Piera Formilli, segretaria nazionale della Cisl Scuola, a Matera per un convegno organizzato dalla Triplice sui problemi dei precari, dice che "l'obiettivo è di ottenere l'immissione in ruolo degli insegnanti e del personale Ata. Non possiamo tollerare che non avvenga, sarebbe la prima volta nella storia italiana. I posti vacanti ci sono e il conflitto tra i ministri Letizia Moratti e Giulio Tremonti non può limitare i diritti dei lavoratori. Siamo impegnati unitariamente con Cgil e Uil per il ripristino della normalità. Un nostro documento sarà presentato al Parlamento per sensibilizzarlo sul problema e completeremo l'itinerario dissuasivo con un sit-in davanti a Montecitorio. Siamo uniti, evidentemente, perchè si tratta di posti di lavoro a rischio e l'attenzione deve essere comune". La riduzione degli organici è un'altra delle note dolenti. "Continua il confronto con il ministero - sottolinea Piera Formilli - e vediamo un po' come il Governo intende proseguire nella vicenda dopo le nostre richieste. Le scelte della Finanziaria sono chiare rispetto al personale scolastico, che viene considerato uno spreco e non una risorsa. La conseguenza è che sistematicamente si ragiona su come portarlo ai minimi termini. Questo significa che la scuola potrà fare solo attività frontale, le lezioni classiche, tanto per intenderci. C'è una riduzione dei margini e dell'efficacia della scuola pubblica, scelte che stanno dentro ad un disegno complessivo che non può essere assolutamente condiviso". Poi c'è la mancata rivisitazione delle graduatorie permanenti. Pino Patroncini, della Direzione nazionale della Cgil Scuola, fa presente che sulla questione il ministero ha annunciato l'adeguamento. "Verificheremo che ciò accada. Pare che si voglia procedere con il criterio delle assunzioni in soprannumero, utilizzandole nelle scuole o nelle Province a livello di supplenze. Naturalmente, aggiungiamo noi, i lavoratori interessati intraprenderanno azioni di rivalsa chiedendo i danni subiti. Del resto, l'amministrazione statale era stata messa sull'avviso, ma ha preferito seguire altre strade con il risultato che ora dovrà risarcire questa gente. E tra pochi giorni saranno presentate le tabelle per le graduatorie del prossimo anno. Ci sarà una revisione dei punteggi, che non sarà però l'azzeramento dei trenta punti delle Ssis". E le immissioni in ruolo? "Non è mai successo che fossero state bloccate. È un fatto completamente nuovo. Non crediamo che sia solo legato alle logiche del risparmio - rileva Pino Patroncini - perchè il tipo di riforma che il Governo ha in mente porta alla riduzione di 70.000 posti nella scuola elementare e alla dismissione di altri, dai 50 ai 100.000, nella secondaria. Questo ministero ha dunque la necessità di sbarazzarsi di personale e vuole farlo pescando a piene mani nella fascia del precariato, che così andrà sempre di più allargandosi. E tra un po' subiremo gli effetti della Finanziaria sul fronte degli organici. Il caos sarà pieno".


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