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GdM-Meno fondi e ore di sostegno. E qualche genitore s'incatena

La Cgil e la bufera che sta investendo il sistema della formazione: "Quella del Governo è una logica irresponsabile" I disabili e la scuola negata Meno fondi e ore di sostegno. E qualche genitore...

29/09/2002
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La Gazzetta del Mezzogiorno

La Cgil e la bufera che sta investendo il sistema della formazione: "Quella del Governo è una logica irresponsabile"
I disabili e la scuola negata
Meno fondi e ore di sostegno. E qualche genitore s'incatena

MATERA '#8211; La bufera arriva e si scatena soprattutto sui più deboli. La Cgil dice di aver avuto ragione nell'annunciare grandi problemi per la scuola, dopo aver appreso i progetti dell'esecutivo nazionale. Tra chi paga oggi scelte assai discusse del Governo ci sono gli alunni portatori di handicap, e a molti genitori, increduli e arrabbiati, non resta che incatenarsi per protesta. Accade anche qui da noi. "È il risultato della destrutturazione della scuola pubblica a favore della privata ed è la cronaca di una morte annunciata", dice Eustachio Nicoletti, responsabile provinciale della Cgil Scuola. "La riduzione degli organici, la semplificazione dell'offerta formativa, l'aumento vertiginoso dei finanziamenti alle scuole private, l'equiparazione del servizio prestato dai precari nelle private a quella della pubblica" sono solo alcuni dei provvedimenti che il sindacato segnala. Ma torniamo all'integrazione scolastica dei portatori di handicap. Un tema che, secondo Nicoletti, "è la dimostrazione di come il Governo Berlusconi e Letizia Moratti intendono garantire il diritto allo studio. Il ministero della Pubblica istruzione, in fase di definizione degli organici, ha richiesto alle Direzioni regionali di contenere il più possibile i posti in deroga di sostegno. Ciò ha comportato, in numerosi casi, che le ore di sostegno assegnate al portatore di handicap non corrispondessero alle reali esigenze ma solo al budget che il dicastero ha assegnato alle Direzioni regionali". Così alcuni bambini con handicap grave hanno visto la riduzione dell'orario di sostegno del 50 per cento delle ore settimanali. Ma non c'è solo questo, aggiunge Eustachio Nicoletti, facendo riferimento all'assistente di base, figura indispensabile, nominato direttamente dagli enti locali o da cooperative assegnatarie del servizio. "A partire da dicembre 2001 questo meccanismo è stato messo in crisi da una nota del ministero, che ha demandato al personale della scuola l'assistenza di base e lasciato alla competenza degli enti solo l'assistenza specialistica. È un intervento irresponsabile, che risponde come al solito a logiche contabili, non tenendo conto della reale situazione delle scuole. Il trasferimento delle competenze trae fondamento dalla possibilità che i collaboratori scolastici possano svolgere tali mansioni. Un'interpretazione ultra-estensiva del contratto nazionale di categoria che prevede la possibilità di intervento del collaboratore, però limitatamente e in condizioni particolari". Perchè i collaboratori scolastici non possono risolvere il problema? Perchè se fanno l'assistenza non possono fare le altre cose, perchè per tali mansioni andrebbero formati adeguatamente, perchè è un impegno aggiuntivo al normale mansionario, non obbligatorio e retribuito con fondi stabiliti dal contratto (1.200.000 lorde annuali), perchè solo una delle funzioni aggiuntive assegnate alle scuole può essere destinata all'assistenza dei portatori di handicap, perchè il ministero assegna fondi per le funzioni aggiuntive ad anno scolastico inoltrato. La situazione è a dir poco problematica, rileva la Cgil, e l'unica via d'uscita per garantire il diritto allo studio ai disabili è la stretta collaborazione tra enti territoriali e istituzioni scolastiche.
"La valutazione analitica delle esigenze dei singoli portatori di handicap consentirebbe di fare un quadro preciso sulle necessità complessive di ogni scuola - chiarisce Nicoletti - e coordinare quindi gli interventi di assistenza con il personale dei Comuni e i collaboratori scolastici. È quanto stanno facendo alcuni sindaci del Materano, che pur con molte difficoltà economiche hanno preso l'impegno di intervenire per garantire l'assistenza di base. Sarà comunque una soluzione temporanea. Occorre un intervento strutturale, che può avvenire attraverso l'inclusione nel Piano finanziario di intervento regionale sul diritto allo studio. Per la Regione potrebbe essere questa anche un'occasione per lanciare un chiaro messaggio di attenzione centrata sulla scuola pubblica, in contrapposizione alla "scuola devoluta" di Formigoni".


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