Gazzettino-Vocenza-La protesta del Conservatorio

Ro.La.) "Il Ministro Moratti si rifiuta perfino di ricevere una nostra delegazione e alle molte lettere spedite, l'ultima delle quali pochi giorni fa, non è mai arrivata risposta". Le parole del maestro Enrico Anselmi, direttore del Conservatorio berico, danno il senso della giornata di mobilitazione che si è consumata ieri a Vicenza. Amarezza per un'autonomia promessa ma in sostanza mai arrivata. Disaccordo totale con la riforma prevista dal Ministro che viene vista come un'imposizione. Tutto questo ha portato nella mattinata di ieri al confronto. Prima in un'assemblea, e poi sfilando per le vie del centro. Una protesta particolare che ha visto una trentina di alunni della struttura di contrà San Domenico, accompagnati da alcuni professori, sostare davanti a Palazzo Trissino a suon di sassofono. Strumenti alla mano, infatti, i ragazzi hanno scelto il modo migliore per farsi sentire.
"Il ministro porta avanti il suo disegno di cambiamento con una prova di forza - spiega Anselmi -. Il 17 gennaio scorso la Moratti ha firmato un decreto che se passerà l'esame del Consiglio dei Ministri rivoluzionerà completamente gli organi di funzionamento interni ai Conservatori". In pratica il direttore, che attualmente è eletto dal Collegio dei docenti, cadrebbe come un'imposizione dall'alto: sarebbe lo stesso Ministro a nominarlo. "Ma non basta - continua il Maestro - dare la possibilità anche alle scuole private di fornire il nostro stesso diploma porterebbe alla morte dei Conservatori".