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Gazzettino-Un sospiro da 147 '#8364; per 12 mila prof

SCUOLA Prime reazioni a Vicenza sul contratto firmato dopo sei mesi di trattative (interessa anche il personale Ata) Un sospiro da 147 '#8364; per 12 mila prof "Ma quanto siamo lontani dagli sti...

19/05/2003
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Il Gazzettino

SCUOLA Prime reazioni a Vicenza sul contratto firmato dopo sei mesi di trattative (interessa anche il personale Ata)
Un sospiro da 147 '#8364; per 12 mila prof
"Ma quanto siamo lontani dagli stipendi degli altri Paesi europei: se ci fosse più considerazione..."
Un'insegnante con quindici anni di servizio alle spalle poteva contare su una retribuzione media mensile pari a milletrecento euro. Questo almeno fino a venerdì scorso, perché dopo sei mesi di trattative - e dopo un anno e mezzo di ritardo - si è arrivati al rinnovo del contratto dei dipendenti del pianeta scuola. Un contratto che interessa almeno quindicimila vicentini.
Incremento delle retribuzioni accessorie, snellimento e semplificazione di un centinaio di norme e maggior velocità per far avere alle strutture le risorse utili per retribuire le attività. Ma soprattutto aumento mensile di centoquarantasette euro per gli insegnanti e di novantatrè euro per il personale Ata.

Questi, in sintesi, i punti principali su cui le parti sindacali e il Governo hanno trovato un accordo. Ad esprimere soddisfazione è Angelo Turato, segretario berico della Cgil scuola: "Sicuramente è una soddisfazione dopo tanto tempo, ma il mio è un ottimismo cauto perché gli aumenti non sono trionfali: siamo ancora molto lontani dal salario medio europeo. In ogni caso, ci troviamo di fronte ad un risultato positivo vista la situazione politico economica del nostro paese".

Il contratto - che interessa circa dodici mila insegnanti vicentini e tremilacinquecento personale Ata - porta dunque la calma dopo diciassette mesi di scioperi e proteste.

"Trovo molto grave che si arrivi al rinnovo del contratto dopo così tanti mesi dalla sua scadenza - sottolinea Margherita Nardi, 49 anni, professoressa di italiano e latino all'istituto magistrale Fogazzaro -. Ma dopo vent'anni di lavoro ciò non mi sorprende: è sempre stato così, a prescindere che governasse la destra o la sinistra. Sicuramente, l'aumento della retribuzione non può che farmi piacere, anche se non ci avviciniamo nemmeno agli stipendi dei colleghi europei".

Interviene con un esempio il sindacato Snals: "Dieci anni fa, un professore in Germania percepiva uno stipendio di cinque milioni: siamo ben lontani da questa cifra. Comunque, questo contratto è un piccolo passo in avanti".

Racconta un altro professore che preferisce l'anonimato: "Questo impiego non dà enormi gratificazioni di tipo economico, ma ne dà molte a livello umano. Mi piacerebbe però che il nostro lavoro fosse considerato in maniera positiva. Cambiando cioè l'attuale visione comune dell'insegnante che, avendo solo diciotto ore di cattedra settimanali, non può pretendere nulla. Non è così. Molti dimenticano che c'è tutto un lavoro aggiuntivo che consiste nel preparare la lezione, correggere e redarre i compiti".Roberta Labruna


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