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Gazzettino-Scuola, la riforma senza consensi

Duro il commento della Cgil: "Decisione contraria ai principi democratici. Combatteremo l'ennesimo pasticcio" Scuola, la riforma senza consensi A Meduno e Caneva gli organi collegiali stanno pen...

01/09/2002
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Il Gazzettino

Duro il commento della Cgil: "Decisione contraria ai principi democratici. Combatteremo l'ennesimo pasticcio"
Scuola, la riforma senza consensi
A Meduno e Caneva gli organi collegiali stanno pensando di bocciare la sperimentazione
C'è chi non è tenero nei confronti del direttore scolastico regionale Bruno Forte di fronte alla notizia della sperimentazione forzata, da lui imposta agli istituti comprensivi (materne-elementari-medie) di Caneva e Meduno: "Perché l'ha fatto? Forse per non inimicarsi le gerarchie del ministero". Volendo evitare il ricorso alla dietrologia, si fatica comunque a capire le ragioni di questa scelta, mai illustrata ai rispettivi dirigenti scolastici Paolo Bottega e Marino Corelli, che a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico (il 9 settembre a Meduno e il 16 a Caneva) non sanno che pesci pigliare.Il disorientamento coinvolge anche le famiglie, i docenti, il personale scolastico e specialmente gli enti locali, questi ultimi chiamati in causa per il supporto logostico, senza però conoscere i termini del loro impegno. Una situazione paradossale che non mette al sicuro le altre scuole della provincia. Se infatti gli organi collegiali dei due istituti comprensivi esprimeranno nei prossimi giorni (lunedì, Meduno, collegio docenti e consiglio d'istituto; martedì, Caneva, collegio docenti) parere negativo, come sembrano intenzionati a fare, il direttore Forte dovrà cercare altri candidati. A chi toccherà?
Preoccupante è il fatto che l'individuazione dei due istituti pordenonesi non si fondi sulla disponibilità espressa dagli organi collegiali (condizione obbligatoria come dispone il decreto sulla sperimentazione), né tantomeno su quella dei dirigenti scolastici, comunque non legittima a dare l'avvio al progetto. Una sperimentazione zoppa che oltretutto fa riferimento a realtà territoriali marginali e limitate, con un'utenza limitata che non può essere la cartina tornasole per le province più popolose, gravate da ben altri problemi.Le novità dell'iniziativa (anticipo scolastico, maestro prevalente, programmi individualizzati, informatica, lingua inglese e altro) costituiscono un carico troppo pesante per un gigante con i piedi d'argilla qual è la scuola: mancano le condizioni strutturali quali i docenti, i collaboratori scolastici, le risorse. "Quella della Moratti è una forzatura bella e buona - esclama Gianfranco Dall'Agnese, Cgil Scuola - contraria ai principi democratici, e Forte doveva avere la forza di opporsi. La decisione doveva inoltre essere assunta e resa pubblica con una circolare e non per telefono. Senza considerare che la sperimentazione non comporterà alcun riconoscimento in termini di nuovi posti e di finanziamenti. Attendiamo le delibere dei collegi scolastici, dopodiché ci attiveremo per combattere l'ennesimo pasticcio che coinvolge la scuola pubblica".

E le scuole che cosa faranno? "La programmazione prosegue regolarmente per l'anno di studi normale - precisano Bottega e Corelli - Attendiamo chiarimenti e istruzioni dalla direzione". La prova del nove è costituita dalle decisioni di docenti, studenti, famiglie e Ata. Chi vincerà la sfida?

Alessandra Betto


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