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Gazzettino-Scuola, la "Margherita" boccia la riforma

Insegnanti e studenti riuniti ieri all'Auditorium per partecipare all'analisi della legge Moratti fatta dal movimento di sinistra Scuola, la "Margherita" boccia la riforma Non piace perché tagl...

11/05/2003
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Il Gazzettino

Insegnanti e studenti riuniti ieri all'Auditorium per partecipare all'analisi della legge Moratti fatta dal movimento di sinistra
Scuola, la "Margherita" boccia la riforma
Non piace perché taglia i fondi, divide il sapere umanistico da quello specialistico, apre troppe incognite sul futuro
"La scuola siamo noi", è questo il titolo dell'incontro organizzato dalla Margherita, che si è svolto ieri sera all'Auditorium di Belluno. Dove il "noi" sta per studenti e insegnanti. Ma il titolo più appropriato sarebbe stato un altro: "Perché non va bene la riforma Moratti". Tutti gli interventi, da quelli dei politici a quelli dei professori, dei genitori e degli studenti, hanno preso di mira, infatti, il progetto di riforma del sistema dell'istruzione dell'attuale governo. Una riforma che non piace all'opposizione, e quindi neanche alla Margherita. Ma soprattutto non piace a loro, agli insegnanti e agli studenti.
Non piace perché, come dice il coordinatore provinciale della Margherita Michele Dal Farra, "soffre di un peccato originale, quello legato ad una finanziaria che taglia i fondi alla scuola, alla ricerca e all'università". Non piace perché, come accusa Adriana Lotto, "divide due saperi, quello umanistico e quello specialistico, e impone una scelta così importante a ragazzi di quattordici anni". Non piace perché, sottolina la maestra Maria Grazia Petroni, "apre una serie di interrogativi preoccupanti sul futuro della scuola materna ed elementare". "Secondo le nuove disposizioni - dice ancora Maria Grazia Petroni - in una stessa classe potrebbero esserci bambini di cinque e altri di quasi sette anni".

Ma sono anche altri i punti negativi sollevati nel corso dell'incontro. "Imponendo una scelta del genere a ragazzi di quattordici anni - afferma Diego Pezzei, in rappresentanza dei genitori - c'è il rischio che a decidere siano i genitori e non i figli". "Nonostante i tanti limiti dell'attuale scuola italiana - osserva Sara Reolon, studentessa del liceo scientifico Galilei - io posso studiare per avere una cultura personale, al di là del lavoro che farò. Con la riforma Moratti, questo potrebbe non essere più possibile". "Ho visto i dati della finanziaria - dice l'assessore regionale Guido Trento - è sono drammatici: i tagli alla scuola conentono un grande risparmio al governo".

Al dibattito sono intervenuti anche Andrea Colasio (capogruppo della Margherita alla Commissione cultura e istruzione della Camera) e i rappresentanti del sindacato scuola (Cgil e Cisl), ribadendo la loro contrarietà alle proposte contenute nella legge delega già approvata dal Parlamento. Nessuna voce a sostegno della posizione del governo. Delle due, l'una: o il mondo della scuola è compatto nel respingere i contenuti della riforma Moratti, a prescindere dalla posizione politica di ciascuno, oppure nell'incontro di ieri è emersa soltanto una parte della realtà.

Una curiosità. Nel manifesto che pubblicizza l'incontro spicca il simbolo della pace. Ma cosa c'entra il tema della pace, pur importante, con la riforma della scuola?

Andrea Ferrazzi


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