Gazzettino-Scuola dell'obbligo a tempo incerto

Norme poco chiare. Lettera dei presidi a Illy e ai sindacati per programmare il futuro dei ragazzi di terza media
Scuola dell'obbligo a tempo incerto
La cancellazione del limite della scolarizzazione a 15 anni crea il caos tra famiglie e prescritti
Obbligo scolastico sino al 15. anno di età cancellato, formazione professionale alternativa ancora tutta da organizzare e mancanza di comunicazione tra Stato e Regione, stanno facendo la gioia dei ragazzini svogliati, che hanno appena concluso la terza media, poiché vedono profilarsi un futuro senza banco, preoccupando le famiglie che non sanno come comportarsi, a iscrizioni già fatte, e sollevando la protesta dei dirigenti scolastici, per la mancanza di certezze e di chiarimenti sulla prima applicazione della legge 53 del 28 marzo del 2003. "Questa legge - ricorda infatti Sergio Chiarotto, preside dei licei Leopardi-Majorana, nonchè presidente dell'Associazione provinciale dei dirigenti scolastici - abroga l'innalzamento dell'obbligo scolastico al 15. anno di età (previsto dalla legge 9 del gennaio '99), dopo nove anni di scuola e parla di un diritto "assicurato a tutti all'istruzione e alla formazione per almeno 12 anni" ma non ci sono ancora le norme attuative che indichino come".
La Pubblica istruzione in una circolare inviata in Regione si limita a dire "che Ministri e Regioni devono individuare in sede di Conferenza Stato-Regioni, opportune forme di adattamento del nuovo profilo di diritto-dovere all'istruzione e alla formazione". Cosa che non è ancora successa "e nel frattempo - sottolinea Chiarotto - scuole professionali di tutta la regione, che offrono percorsi fornativi di due anni, stanno mandando a casa delle famiglie di 14enni, lettere di invito a sceglierle, precisando "che si è tornati ad un obbligo scolastico di 8 e non più di 9 anni"".Questo significa le iscrizioni scolastiche fatte a gennaio, ovvero in periodo antecedente del varo della legge 53, e all'abrogazione della 9, non hanno più alcun valore? "Ecco il tasto dolente - risponde Chiarotto - poiché sulla base delle preiscrizioni sono già state formate le classi e nominati i docenti. Per avere un chiarimento ho scritto alla direzione regionale, al responsabile Pier Giorgio Cataldi, il quale ha detto testuale: "In attesa di conoscere l'orientamento della Conferenza Stato-Regioni, è opportuno che la situazione determinata dalle iscrizioni già perfezionate negli istituti scolastici, fra l'altro senza il pagamento delle tasse dovute, non subisca modificazioni". Ma le scuola professionali, compresa quella del Villaggio del fanciullo, che ha inviato alle famiglie una delle lettere informative di cui sopra, hanno capito tutt'altro".

Per porre fine a questo clima di incertezza e di ignoranza e dare una risposta alle centinaia di famiglie in attesa di sapere se i loro figli siano tenuti o meno e, in caso affermativo, con quali modalità, a continuare la scuola, Chiarotto ha scritto al neopresidente della Regione Riccardo Illy e a tutti i sindacati della scuola.

Nella lettera il dirigente chiede "un sollecito intervento per chiarire le modalità operative connesse con le necessarie intese fra Miur e Regione, in merito all'applicazione della legge 53. Si fa presente - precisa Chiarotto - che sia gli alunni sia le famiglie che le istituzioni scolastiche devono poter programmare con chiarezza i contenuti formativi degli studenti e il futuro dei figli che stanno concludendo l'esame di 3. media, e che si sono già iscritti nelle diverse scuole superiori in data antecedente all'entrata in vigore della legge Moratti"

Antonella Santarelli